Le operazioni sono andate avanti dalle 13 alle 15. Portati via fagiani e galline. Critico l'ex curatore della fauna, Nicola Lauricella: «Erano tutti agitatissimi, forse perché violavano il loro stesso piano». Secondo il Tar, infatti, gli animali potevano essere trasferiti solo nei mesi di ottobre e novembre
Parco d’Orleans, inizia trasferimento animali «Villa militarizzata per una decina di uccelli»
Dopo un lunghissimo braccio di ferro che non ha risparmiato la piazza mediatica e le aule di tribunale, nel primo pomeriggio sono stati portati via i primi uccelli da parco d’Orleans. Gli incaricati della Regione hanno provveduto al trasferimento degli animali da cortile, che hanno trovato alloggio nelle voliere appena restaurate dell’Istituto zooprofilattico di Palermo. A poco sono servite le rimostranze di Nicola Lauricella, che da anni ha avuto in gestione la fauna del parco e che si è visto rigettare anche l’ultimo ricorso presentato al Tar. Il Tribunale amministrativo ha infatti dichiarato lecito il piano presentato dalla Regione per lo sgombero degli uccelli.
«La montagna ha partorito un topolino – commenta Lauricella -. C’era uno spiegamento di forze degno della presa della Bastiglia o dell’arresto di Totò Riina. Sembrava dovessero portare via mezzo parco, con una trentina di alti funzionari della Regione e della guardia forestale a supervisionare le operazioni che si sono concluse con il trasferimento di quattro galline, un gallo e quattro o sei fagiani». Da palazzo d’Orleans, di contro, comunicano che l’operazione sarà compiuta in più fasi per non stressare gli animali del parco, che sono circa 400.
Il trasferimento è durato in tutto due ore, dalle 13 alle 15. «Gli animali stanno bene – continua Lauricella -. Tutto si è svolto in maniera corretta e proprio per questo non capisco il perché di tanta aggressività da parte dei funzionari presenti. Erano tutti agitatissimi, sono potuto entrare solo io e un’altra persona. Hanno tenuto fuori tutti, compresa la stampa, quando invece avrebbero potuto fare vedere la loro perizia nello spostare gli animali, invece ho preso il telefono e quasi mi saltavano addosso».
Un impiego di uomini e forze che lascia perplesso l’ormai ex curatore della fauna, che avanza dubbi sul fatto che la Regione abbia agito, come scritto anche nella lettera di sgombero che gli è stata recapitata, nell’attuazione dell’ordinanza del Tar. «La sentenza firmata dal Cga – aggiunge – approvava un piano di sgombero firmato dai dottori Caracappa e Consoli, che lo hanno redatto per conto della Regione. Nel documento si legge chiaramente che gli animali si possono spostare solamente nei mesi di ottobre e novembre. Non in inverno per il troppo freddo, non in estate per il caldo e non in primavera perché si riproducono».
Le voliere e gli impianti di Parco d’Orleans, una volta sgomberate, dovrebbero essere reimpiegate per la creazione di un giardino zoologico, curato dal personale della Regione con il coinvolgimento dei centri regionali di recupero della fauna selvatica. Con l’obiettivo di ospitare gli animali che non possono più essere reimmessi in libertà. Tale ipotesi, però, non convince Lauricella, che più volte ha proposto di regalare la collezione faunistica all’università. «Sarei stato ben contento – conclude – di poter mettere gli animali nelle mani di professori e studenti appassionati e non del personale regionale, che più volte è stato in grado di far morire gli animali che ha preso in custodia. Ma più semplicemente avrebbero potuto mandare via me dal parco, lasciando qui gli uccelli ed evitando loro un simile stress».