Manovra finanziaria: Mozione dei Senati accademici delle Università toscane, riuniti in seduta congiunta a Firenze.Il 14 luglio 2008 a Firenze si sono riuniti in seduta congiunta presso l’aula magna dell’Università di Firenze i senati accademici degli atenei toscani, per discutere della manovra finanziaria varata con il D.L. 112 del 25 giugno 2008, e delle misure […]
Mozione dei Senati Accademici delle Università toscane
Manovra finanziaria: Mozione dei Senati accademici delle Università toscane, riuniti in seduta congiunta a Firenze.
Il 14 luglio 2008 a Firenze si sono riuniti in seduta congiunta presso l’aula magna dell’Università di Firenze i senati accademici degli atenei toscani, per discutere della manovra finanziaria varata con il D.L. 112 del 25 giugno 2008, e delle misure previste per le Università. Al termine della seduta – presieduta dal rettore dell’Università di Pisa Marco Pasquali, dal rettore dell’ateneo fiorentino Augusto Marinelli e dal prorettore dell’Università di Siena Vittorio Santoro – è stata approvata all’unanimità la seguente mozione: “Nella piena consapevolezza della grave situazione economica del Paese, e delle criticità, anche di ordine finanziario, del sistema universitario italiano, che, peraltro, continua a svolgere egregiamente la sua funzione istituzionale come dimostrano le recenti valutazioni indipendenti anche di carattere internazionale, i Senati Accademici delle Università toscane rilevano che gli interventi previsti dalla manovra finanziaria prefigurano per decreto legge una profonda alterazione dei caratteri e dei connotati del sistema, nonché delle capacità operative delle Università.
La riduzione dei trasferimenti statali, e più complessivamente delle risorse disponibili, realisticamente non compensabili con nuove e diverse entrate, in un quadro, per di piu’ di conclamato sottofinanziamento, provocherà il rapido impoverimento della didattica, della ricerca e dei servizi amministrativi.
La limitazione improvvisa, indiscriminata e pesante del turn over, tanto più ingiustificabile alla luce della esclusione da tale misura degli Enti di ricerca, contraddice l’esigenza di un ricambio generazionale della docenza, e, di più, comporta la sua decapitazione. Interventi di tale rilevanza e gravità sono inaccettabili poiché inevitabilmente porterebbero ad una fortissima riduzione dell’offerta didattica sui tre livelli, fino ad impedire, tra l’altro, l’attivazione del XXIV ciclo del dottorato di ricerca, e comprometterebbero la competitività nazionale e internazionale nella ricerca degli Atenei.
I Senati Accademici delle Università toscane chiedono, pertanto, lo stralcio dal decreto delle norme che si riferiscono alle Università, in vista di una discussione più approfondita a livello nazionale delle misure che si ritengano necessarie ed opportune.
I Senati Accademici si impegnano ad attivare un tavolo di lavoro al fine di rendere più efficiente il sistema universitario toscano e sollecitano una ampia discussione su questi temi da parte di tutte le componenti universitarie e dell’opinione pubblica; auspicano che i problemi evidenziati, e le implicazioni che essi hanno sul territorio, vengano trattati in una apposita conferenza con il Presidente della Regione e i Sindaci di Firenze, Pisa e Siena; invitano la CRUI ad una più forte azione nella direzione indicata, valutando, ove non intervengano le correzioni richieste, l’assunzione di piu’ radicali iniziative.