È di oggi l'arresto dei due imprenditori siciliani per un sistema di presunta corruzione dei vertici della società che gestisce la rete viaria italiana. Non è il primo caso in cui gli stessi soggetti finiscono al vaglio dei magistrati, eppure la loro è una collaborazione che vanta 22 appalti assegnati alle due ditte catanesi
Tecnis-Cogip, tutti gli appalti con l’Anas Dal raccordo di Roma alle strade siciliane
Nel lungo elenco dei lavori realizzati da Tecnis e Cogip, le società con sede a Tremestieri etneo riferibili agli imprenditori Domenico Costanzo e Concetto Bosco Lo Giudice, quelli appaltati dall’Anas sono tantissimi. Tra questi anche quelli della Variante di Molbegno, che sono costati ai due volti noti catanesi gli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. A seguito dell’indagine Dama nera che ha scoperchiato un presunto sistema di mazzette che coinvolgeva i dirigenti della società – che gestisce la rete stradale e autostradale italiana -, alcune aziende, un avvocato e pure l’ex sottosegretario al ministero delle Infrastrutture ed ex presidente della Regione Calabria Luigi Meduri. Secondo gli investigatori, Costanzo e Bosco Lo Giudice avrebbero versato a una dirigente Anas sei tangenti, del valore complessivo di 150mila euro, per ottenere l’autorizzazione a cedere un ramo d’azienda a una società di Sondrio. Un’operazione che, dicono le fiamme gialle, avrebbe nascosto in realtà l’intenzione di cedere l’intero appalto. Cosa non concessa dalla legge. Adesso le indagini continuano e si preannunciano lunghe e articolate. «Questa è solo la prima puntata», dicono dagli uffici romani dei finanzieri.
Non è neanche la prima volta che i rapporti tra Anas e Tecnis – co-fondata da Mimmo Costanzo e Concetto Bosco – finiscono sotto la lente di ingrandimento della magistratura. Era stata la procura di Reggio Emilia a indagare, nel 2014, per una presunta evasione dell’Iva e una truffa da 653mila euro proprio ai danni della stessa Anas. Un illecito che sarebbe stato legato ai lavori per un tratto della Salerno-Reggio Calabria, osannati perché finiti in anticipo, e già al centro delle cronache per una tentata estorsione da 60mila euro che Tecnis aveva denunciato. Guadagnandosi l’appellativo di azienda antimafia.
Oggi gli inquirenti si concentrano invece sulla Variante di Morbegno, in Lombardia, un progetto da 145milioni di euro. Una «nuova aggiudicazione», si legge sul sito di Tecnis. In cui, nella sezione dedicata ai cantieri aperti, la stazione appaltatrice è spesso Anas. Nel 2014, per esempio, l’associazione temporanea di imprese tra Tecnis e Cogip ottiene l’appalto per lo svincolo di Castronovo di Sicilia, sulla strada statale 189. Poco più di nove milioni di euro per eliminare il rischio di incidenti da un incrocio trafficato. Di autostrada si parla, invece, nel caso della Sassari-Olbia. I lavori per il lotto 6 sono stati assegnati nel 2014 e prevedono che l’arteria venga allargata, diventando a quattro corsie. In questo caso, l’importo dei lavori è di quasi 50 milioni di euro.
Sono 34, invece, i milioni di euro serviti per iniziare i lavori sulla strada statale 4, la via Salaria, nel Lazio. Importo simile per la ss117, la centrale sicula: 32 milioni di euro per la sistemazione di sette chilometri della strada che porta da Santo Stefano di Camastra a Gela. E ancora in Sicilia: 14 milioni di euro per la statale tra Licata e Torre Braemi. Un’opera conclusa in cui sono stati costruiti tre viadotti «con struttura mista acciaio-calcestruzzo». L’Anas ha affidato a Tecnis e Cogip anche una statale in Umbria: 13 milioni di euro per il collegamento tra Gubbio e Mocaiana. A tutti questi appalti vanno aggiunti anche i quasi 29 milioni di euro per la strada statale 284 – Occidentale etnea. Lavori effettuati all’altezza del Comune di Bronte.
Di appalti di decine milioni di euro si parla anche nel caso di quello del ponte sull’Adda (Lombardia) e del ponte sul Piave (Veneto), della stradale Corleonese-Agrigentina, della superstrada dei Vivai (Padova), del collegamento tra l’autostrada A1 e la Salaria (50 milioni di euro), e del collegamento tra Crema e Piacenza. La Tecnis, poi, si è aggiudicata anche i lavori per l’adeguamento a tre corsie per senso di marcia del Grande raccordo anulare di Roma.
Capitolo a parte meritano, poi, i lavori affidati al consorzio Uniter. Quello costituito, oltre che dalle imprese di Costanzo e Bosco, anche dalla Sigenco di Santo Campione, l’ex braccio destro del cavaliere del lavoro catanese Mario Rendo. Uno dei «quattro cavalieri dell’apocalisse mafiosa» secondo il giornalista etneo Giuseppe Fava. In questo quadro vengono inseriti i 277 milioni di euro per alcuni lavori alla Salerno-Reggio Calabria.