Una cinquantina tra sindaci, assessori e consiglieri comunali hanno partecipato nei giorni scorsi alla prima assemblea. L'obiettivo è aprire una riflessione sulle grandi questioni come la gestione dei rifiuti, l’Ato idrico, depuratori e precari degli enti locali. Per costruire un soggetto politico alternativo al Pd
Nasce la Rete della buona politica Catania: «Sarà la casa della sinistra»
Il progetto è ambizioso. Unire le varie anime della sinistra, divise da sigle e appartenenze, in un unico soggetto politico che vada oltre il Pd. A partire dal territorio e dal basso. Nasce sotto questo auspicio la “Rete della buona politica“, che nei giorni scorsi ha tenuto a Palermo una prima assemblea di sindaci, assessori e consiglieri comunali. Un momento di confronto su temi condivisi: la gestione dei rifiuti, l’Ato idrico, i depuratori e i precari degli enti locali. Questioni comuni e antiche, con le quali gli amministratori si trovano a dover fare i conti quotidianamente, stretti tra i ritardi di Palazzo d’Orleans e le aspettative di lavoratori e cittadini.
«È l’inizio di un percorso per costruire un soggetto politico in grado di raccogliere il meglio della sinistra – spiega a MeridioNews l’assessore comunale di Palermo, Giusto Catania, esponente di Rifondazione comunista -. Davanti a un Pd che trova il suo alleato naturale nel Nuovo Centro Destra e che è sempre meno sinistra e sempre più partito della nazione è necessario pensare a un’alternativa che metta dentro chi ci sta: sindaci, consiglieri, ma anche sindacalisti e semplici cittadini». A partire, però, dai contenuti. In campo al momento ci sono una cinquantina di amministratori locali. Ci sono esponenti di Sel e di Rifondazione comunista, eletti nelle liste civiche, rappresentanti del mondo dell’associazionismo. C’è il sindaco di Isnello, Giuseppe Mogavero, quello di Piana degli Albanesi, Vito Scalia, e di Castellana Sicula, Giuseppe Di Martino, ma anche assessori comunali di Alimena e Carini, oltre a Catania e alla collega di giunta, Barbara Evola. Un primo gruppo pronto a confrontarsi sulle buone pratiche di amministrazione e diventare il nucleo di un processo aggregativo della sinistra nella provincia. I numeri, però, assicurano i promotori, sono destinati a lievitare nei prossimi mesi con nuove adesioni, già in cantiere.
«Quando si abbandona il terreno della tattica e delle rendite di misera posizione la sinistra si mostra viva e capace di unirsi su progetti. Decisamente una buona strada» commenta su Facebook Sergio Lima di Sel. E a promuovere la Rete della buona politica la prossima settimana a Palermo arriverà Paolo Ferrero. L’appuntamento è giovedì a Palazzo Cefalà con un incontro aperto al pubblico. Ma il nuovo contenitore che si candida a essere la casa della sinistra dovrebbe avere come base di partenza lo scioglimento di tutti i partiti. Almeno per Giusto Catania, perché, spiega, «la loro sommatoria non porta da nessuna parte – dice l’esponente della giunta Orlando -. È un’esperienza già fatta e che si è dimostrata fallimentare. Al contrario è necessario rompere le gabbie dei singoli partiti e dare vita a un’operazione di mescolamento delle singole intelligenze, lasciando spazio anche a chi oggi non si riconosce in nessuno dei partiti tradizionali, ma ha idee e progetti». Insomma il meglio della sinistra che rinasce. Oltre un Pd sempre più al centro.