«A decidere non dovranno essere il governo Renzi o gli esecutivi futuri, bensì i cittadini». È quanto chiede Vincenzo Gibiino, il segretario regionale del partito di Berlusconi. Il ministro Delrio: «Il corridoi internazionale esiste a prescindere dal ponte»
Un referendum sul Ponte sullo Stretto Forza Italia: «Parola a siciliani e calabresi»
Un referendum sul Ponte sullo Stretto, in cui a votare siano solo siciliani e calabresi. È l’ultima novità sul tema tornato al centro della discussione politica. La richiesta viene da Forza Italia, attraverso il segretario siciliano e senatore Vincenzo Gibiino. «A decidere non dovranno essere il governo Renzi o gli esecutivi futuri, bensì i cittadini siciliani e calabresi che, impegno di Forza Italia, saranno chiamati ad esprimersi con un referendum». I finanziamenti? «Giungeranno dalla finanza internazionale – è la convinzione di Gibiino – che riconosce l’importanza di un’opera che sino ad oggi è stata oggetto di improduttive speculazioni politiche, senza che lo Stato debba spendere un centesimo, come già previsto dal governo Berlusconi».
Il dibattito sulla mega infrastruttura si è acceso dopo che il governo si è dimostrato disponibile a riaprire il discorso. Lo ha fatto il sottosegretario ai Trasporti, Umberto Del Basso De Caro, rispondendo a un’interrogazione parlamentare, in cui ha affermato di valutare «l’opportunità di una riconsiderazione del progetto del Ponte sullo Stretto come infrastruttura ferroviaria previa valutazione e analisi rigorosa del rapporto costi-benefici».
Parole ribadite anche oggi dal ministro Graziano Delrio, rispondendo ai giornalisti: «Abbiamo già detto la nostra opinione in Parlamento: il ponte sullo Stretto di Messina è parte di uno dei quattro corridoi internazionali di trasporto che attraversano l’Italia, ma il corridoio esiste a prescindere dal ponte». Il progetto sull’infrastruttura prevedeva un costo di 4 miliardi di euro. Finora lo Stato ha pagato 300 milioni di penali per la mancata costruzione.