La Dia ha posto i sigilli ai beni di Cricchiolo, personaggio legato al clan catanese e vicino alla mafia barcellonese. A luglio, l'uomo - che si trova in carcere perché condannato con l'accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso - era stato raggiunto da un provvedimento simile
Messina, sequestro da 800mila euro ai Santapaola Colpito il patrimonio dell’imprenditore Bucceri
Ottocentomila euro. Ammonta a tanto il valore dei beni immobili sequestrati dalla Sezione operativa della Dia di Messina a Concetto Bucceri, detto Cricchiolo, personaggio già noto alla giustizia e ritenuto legato ai Picanello, uno dei gruppi criminali vicini al clan Santapaola.
L’operazione, coordinata dal Centro operativo Dia di Catania e dalla locale Procura distrettuale, ha portato alla luce la disponibilità, per Buccheri, di immobili, che soltanto formalmente erano intestati a soggetti terzi.
Quello di oggi non è il primo sequestro per Cricchiolo. Il patrimonio del 67enne originario di Letojanni, infatti, già lo scorso luglio era stato raggiunto da un’altra misura simile: in quell’occasione, a essere posti sotto sequestro erano stati beni per un valore complessivo di tre milioni e mezzo di euro.
Secondo i magistrati, i rapporti criminali di Bucceri – che in passato è stato coinvolto nelle operazioni di polizia Free Bank, Vivaio e Gotha, e che attualmente si trova in carcere perché condannato in secondo grado a sei anni con l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso – sarebbero legati a doppio filo con la mafia barcellonese. Ad avvalorare questa tesi, sono state le parole dei collaboratori di giustizia Carmelo Bisognano e Alfio Giuseppe Castro.
Sarebbero proprio frutto di questo rapporto tra mafia etnea e messinese, e nello specifico del legame con Giuseppe Ruggeri – anch’egli arrestato nell’operazione Gotha -, le attività imprenditoriali di Bucceri: tra di esse, la Sud service srl, società con sede a Letojanni che già lo scorso luglio era stata esclusa dalla white list della prefettura. Secondo gli inquirenti, infatti, la ditta godeva di finanziamenti così cospicui da non poter essere giustificati dalle posizioni reddituali dei propri soci.