È la richiesta contenuta in una nota che il presidente dell'Ersu, Alberto Firenze, ha indirizzato all'assessorato regionale all'Istruzione, al presidente della Regione siciliana e al ministero dell'Istruzione. La decisione arriva all'indomani della protesta dei ragazzi che avevano occupato i locali dell'Ente regionale per il diritto allo studio
Università, studenti contro il nuovo calcolo Isee «Un tavolo di discussione con governo e ministero»
L’apertura di un tavolo di discussione sui nuovi parametri di calcolo Isee. È la richiesta contenuta in una nota che il presidente dell’Ersu, Alberto Firenze, ha indirizzato all’assessorato regionale all’Istruzione, al presidente della Regione siciliana e al ministero dell’Istruzione. La decisione arriva all’indomani della protesta degli studenti che ieri avevano occupato i locali dell’Ente regionale per il diritto allo studio per protestare proprio contro i nuovi parametri del calcolo Isee, che, dicono, «non permetteranno a moltissimi studenti di beneficiare di borse di studio, né tantomeno di alloggi. A parità di reddito – spiegano gli universitari -, risultiamo infatti essere sistematicamente più ricchi. Ma solo sulla carta, visto e considerato che parte di quella ricchezza conteggiata nel nuovo calcolo Isee considera proprio all’interno del reddito le borse di studio ricevute negli anni precedenti».
Così ieri era scattata la protesta per ottenere un incontro con il presidente dell’Ersu. Vertice che ha permesso agli universitari di incassare un primo risultato. Il tavolo di discussione chiesto al governatore e al ministro dovrà tenere in considerazione anche le rivendicazioni degli studenti. «In una situazione come quella dell’Ateneo palermitano che eroga una bassissima percentuale di borse di studio annuali rispetto agli aventi diritto – dicono gli universitari della piattaforma “Studenti contro il nuovo Isee” -, riteniamo un’ulteriore beffa il fatto che con il nuovo calcolo i ragazzi vengano trattati da finti ricchi». All’Ersu è stato chiesto così di aprire delle trattative con le istituzioni regionali e non solo per far sì che il nuovo calcolo Isee venga applicato con «parametri diversi per gli studenti delle università siciliane, considerate le specificità del nostro territorio».
«La nostra università dal 2010 – dicono gli studenti – ha subito un calo di iscritti vertiginoso contando circa 15mila iscritti in meno. Il risultato di un esodo di massa dei giovani siciliani e congiuntamente dell’impossibilità di accesso ai costi del mondo della formazione superiore. Costi che il nuovo calcolo Isee va ad aggravare, eliminando agevolazioni fiscali (borse di studio, alloggi) per un numero sempre maggiore di studenti che rischiano di rimanere così esclusi dalle università. Riteniamo quello di ieri soltanto un primo passaggio – concludono gli studenti – e intendiamo continuare a mobilitarci con sempre più determinazione per esercitare pressioni sulle istituzioni affinché le nostre istanze ricevano attenzione». Una delegazione parteciperà alla manifestazione in programma domani per protestare contro la Buona scuola.