Il musicista inglese pubblicherà il suo nuovo disco intitolato Momofuku esclusivamente in formato vinile. Dopo la rivoluzione digitale dei Radiohead dello scorso anno, potrebbe sembrare un anacronistico ritorno all'antico, ma c'è il trucco...
«Ritorno al futuro» per Mr. Costello
Se ne è parlato parecchio della “rivoluzione digitale” nel mercato discografico. Soprattutto ad ottobre quando i Radiohead hanno lasciato di stucco tutti con il disco “In Rainbows”, uscito a sorpresa con una formula assolutamente inedita. Gli oxfordiani, infatti, hanno dapprima sciolto il contratto con la major che li marcava da un decennio (la EMI) e poi hanno immesso in rete il nuovo disco pagabile dagli utenti con la formula a “offerta libera”. Solo due mesi più tardi, infine, hanno licenziato per la indipendente “XL” l’album in supporto compact disc. Risultato? Guadagni stellari, un grande, grandissimo chiacchierare, scrivere, analizzare, teorizzare attorno al fenomeno Radiohead, ed una consapevolezza già, in vero, rafforzata a partire dal nuovo millennio: la tecnologia e l’era digitale spazzeranno via la vecchia concezione di fruizione “fisica” della musica.
Dunque un futuro senza supporti solidi e spazio all’era degli I-pod, del formato Mp3, delle pratiche chiavette Usb e del packaging virtuale, non è per nulla fantascienza. E non solo. Perché essere digitali vuol dire essere innanzi tutto interattivi. E quindi gli americani Nine Inch Nails dello stregone Trent Reznor, di recente, hanno indetto un concorso chiamato “Ghost Film Festival” dove invitano gli utenti di YouTube a misurarsi con un videoclip da accostare alla loro produzione musicale strumentale. Anche i NIN hanno mollato la loro casa discografica (la “Interscope”) proprio a cavallo tra 2007 e 2008, e l’ultimissimo progetto multimediale chiamato “Ghost I-IV”, appunto, è figlio della libertà acquisita e della distribuzione, piuttosto articolata (ma fruttuosa, già 1 milione di Euro), via web.
Oggi la notizia, però, riguarda il caso di Declan Patrick MacManus, meglio conosciuto come Elvis Costello, che ha scelto di pubblicare la sua ultima fatica discografica intitolata “Momofuku” (in uscita il 22 aprile per la Lost Highway) esclusivamente in formato vinile. Un 33 giri con tanto di abbondante confezione e nostalgica qualità di suono “scoppiettante” proprio come vent’anni fa. Una malinconica operazione che potrebbe suggerire un (forse anacronistoco) ritorno al passato, ma che in realtà nasconde un trucco “futurista”. Anche Mr.Costello, infatti, è un attento conoscitore di musica e di mentalità d’ascoltatore. Anche lui sa bene che ormai solo in pochi hanno a disposizione un giradischi in casa, e lo spazio per raccogliere i vecchi vinili. Così ha fatto inserire all’interno del packaging del discone un codice per il download digitale. Ovvero: l’intero album in formato Mp3 da scaricare nel proprio pc ed ascoltare nel proprio I-pod.
Una specie di “Ritorno al futuro” per Elvis Costello che meno degli altri ha che non si è affidato alla distribuzione del suo lavoro tramite la rete, ma che forse ancor più delle band citate a inizio articolo, partecipa al rito sacrificale del compact disc, ormai vero e proprio condannato a morte.