Chi deve viaggiare da Catania verso la città dello Stretto potrà farlo in autostrada. Restano invece le deviazioni sulle statali 114 e 185 per chi segue il percorso inverso. Il Consorzio, principale imputato, respinge le accuse. E il sindaco di Taormina: «I movimenti franosi li decide la natura». Camion trasportati in nave
A18, stanotte riapre la carreggiata per Messina Cas: «Frana dovuta a recenti precipitazioni»
Nella tarda serata di oggi una corsia dell’autostrada Catania-Messina verrà riaperta a senso unico. Chi deve viaggiare in direzione della città dello stretto potrà farlo regolarmente percorrendo la A18. Chi, invece, dovrà seguire il percorso inverso, è costretto a scegliere una delle due alternative: uscire a Roccalumera e proseguire verso Catania lungo statale 114 Orientale sicula, paralizzata dal traffico nelle ultime ore, o la statale 185 fino a Barcellona Pozzo di Gotto. È quanto deciso nel vertice di oggi pomeriggio alla Prefettura di Messina, dopo la frana che ha colpito l’autostrada in territorio di Letojanni.
«Verranno posizionati dei blocchi di cemento, dei new jersey, lungo la carreggiata che verrà aperta, per bloccare eventuale materiale che può cadere dalla frana in movimento», spiega Bruno Manfrè, tecnico della protezione civile regionale. È questo il motivo per cui la corsia verso Catania, ristretta, non può essere fruibile nel doppio senso di marcia. Per alleggerire il traffico dei mezzi pesanti, in centinaia rimasti bloccati a Messina, stasera verrà effettuato anche un trasporto eccezionale via mare dalla città dello Stretto a Catania con un traghetto della Caronte & tourist. Cento euro di biglietto per ogni camion. «Si tratta di un prezzo onesto, nessuna speculazione – sottolinea Giuseppe Richichi, leader dell’Aias, l’associazione italiana degli autotrasportatori -. Una cifra comunque inferiore a quella che gli autisti avrebbero dovuto affrontare percorrendo le strade alternative». A beneficiare della possibilità, tuttavia, non saranno tutti coloro che ne avranno bisogno: «Con un solo viaggio giornaliero si riesce a servire un centinaio di mezzi, bisognerebbe aumentare le corse. Vedremo cosa accadrà nei prossimi giorni».
Da domani inizieranno gli interventi di consolidamento della collina a monte della A18 da cui oggi è venuta giù una parte di costone. «Si tratterà di realizzare un terrazzamento», spiega Salvatore Pirrone, direttore generale del Cas, l’ente che gestisce l’autostrada che in queste ore è il principale imputato. Critico Vincenzo Garofalo, vicepresidente della commissione trasporti della Camera dei Deputati: «Il Cas sa bene che l’area interessata allo smottamento di questa notte è molto particolare da un punto di vista idrogeologico – ha affermato in una nota -. Non è pensabile che si intervenga quando il danno è ormai fatto. Occorrono interventi strutturali o il rischio è che si producano danni incalcolabili in termini non solo economici». Pirrone, però, respinge le accuse: «La frana – replica – non era censita e non tutta la circolazione può fare capo al consorzio, anche l’Anas, i Comuni e le province devono fare la loro parte. Le case a monte della collina sono lì da decenni, tutti dobbiamo vigilare». Pirrone addebita lo smottamento «alle recenti precipitazioni che hanno causato allagamenti a Giardini, Taormina e Catania». Inoltre spiega che un mese fa, il 14 settembre, a causa di «un movimento franoso poco più avanti rispetto a quello odierno, ho chiesto al Comune di Letojanni di aprire un tavolo tecnico per affrontare il problema, ma nessuno ci ha risposto. Abbiamo portato tutte le carte in prefettura».
I sindaci del territorio respingono le responsabilità e rimandano la palla nel campo del Cas: «A chi vuole farci passare per abusivi, dico che questi problemi ci sono sempre stati e ci saranno sempre – attacca il primo cittadino di Taormina, Eligio Giardina – i movimenti franosi li decide la natura, ma, a prescindere da questi, la A18 e la A20 non sono autostrade civili, sono fuori dalla normalità e in più si paga un alto pedaggio». E l’assessore regionale ai Trasporti, Giovanni Pizzo, commenta: «Sulle strade siciliane sta franando di tutto. Non si può lavorare così». Il prossimo aggiornamento si avrà domani mattina, alle 9 è previsto un nuovo vertice in Prefettura a Messina.