Il primo cittadino Mauro Mangano ha incontrato il direttore generale dell'Asp Giuseppe Giammanco. Al centro del colloquio, le rassicurazioni sulla sorte della struttura ospedaliera, che pochi giorni fa ha visto la chiusura del reparto di pediatria. Chiesto anche un chiarimento sui lavori di consolidamento da tempo bloccati
Paternò, vertice sul futuro dell’ospedale Ultimatum dal sindaco: «Voglio vedere fatti»
Se non è un ultimatum quasi ci manca. «Quando ci incontreremo il prossimo 5 ottobre voglio avere in mano fatti, non semplici parole; voglio vedere la documentazione che riporta nero su bianco gli impegni presi dall’Asp sul futuro dell’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò». È quanto ha dichiarato il sindaco della cittadina Mauro Mangano al termine del faccia a faccia avuto giovedì con direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale etnea Giuseppe Giammanco. Presenti all’incontro anche il senatore del Nuovo centrodestra Salvo Torrisi e il vice di Mangano, Carmelo Palumbo. Un vertice richiesto e ottenuto dal primo cittadino paternese nello stesso giorno in cui il direttore sanitario del distretto Catania 2 dell’Asp, Salvo Calì, ha firmato il provvedimento di chiusura definitiva del reparto di pediatria dell’ospedale Santissimo Salvatore. Attrezzature e personale medico e paramedico verranno trasferiti al Maria Santissima Addolorata di Biancavilla.
«L’immediato interesse del direttore Giammanco – ha proseguito Mangano – mira in primis nell’attività di accreditamento del servizio trasfusionale, perché l’Asp ha dato incarico a dei professionisti di effettuare l’iter necessario al fine di ottenere la certificazione della nostra struttura ospedaliera». Il sindaco ha spiegato anche che «Giammanco ha pronta la delibera attraverso la quale si dà effettiva esecuzione ai lavori di sistemazione dell’ospedale». L’Azienda, nello scorso aprile, attraverso la ex direttrice Ida Grossi, «si era impegnata ad assumersi, per ripristinare i locali dell’ospedale chiusi anni addietro, i lavori di consolidamento; interventi mai portati a termine», ha ricordato. «Accanto a queste rassicurazioni abbiamo chiesto certezze, e quindi fatti, per il pronto soccorso a rischio ridimensionamento».
Il primo cittadino paternese ha precisato che il direttore Giuseppe Giammanco ha affermato che la volontà di «attuare il progetto di ampliare i locali del pronto soccorso non sarebbe altro della prova tangibile che l’Asp tiene alla struttura – ha affermato – Ci rivedremo il 5 ottobre». Mangano, comunque, ha criticato l’operato dell’ente, che sta applicando per la struttura sanitaria paternese quella parte del decreto regionale sulla Sanità che prevede numerosi tagli. «Ancora attendiamo cardiologia, lungodegenze e neuroriabilitativa – ha elencato Mauro Mancano – Giammanco ha detto che questi lavori dovrebbero permettere la presenza di questi reparti. Vedremo se è vero».
Il senatore Salvo Torrisi invece ha ribadito con il direttore Giuseppe Giammanco la necessità di fare chiarezza sul progetto da dieci milioni di euro che avrebbe dovuto consolidare il corpo centrale dell’edificio; lavori partiti e poi bloccati dopo una settimana, perché il piano presentava qualche anomalia. Orazio Lopis del comitato Difendiamo l’ospedale ha attaccato aspramente la politica siciliana sui provvedimenti adottati sulla Sanità. «Sono stati criticati Raffaele Lombardo e Massimo Russo (rispettivamente ex governatore ed ex assessore regionale al ramo, ndr), coloro che hanno iniziato il tutto – ha dichiarato – Il Partito democratico invece sta completando l’opera di depotenziamento avviata cinque anni addietro».