Le ragazze si trovavano da giovedì nei locali del consorzio Il Nodo. Si sarebbero allontanate per raggiungere il Nord Europa. Non è chiaro se tutte siano state già rintracciate. «Anche se sono seguite tutto il giorno dagli educatori, non vivono in un regime carcerario», spiegano i responsabili
Acireale, sette minori migranti provano a fuggire «Il rischio è che finiscano nella rete dei trafficanti»
Arrivate ad Acireale da meno di una settimana, già ieri hanno tentato di scappare. Protagoniste della fuga sette delle dieci minori non accompagnate originarie dell’Eritrea che da giovedì scorso si trovavano nei locali del consorzio di cooperative Il Nodo, che gestisce il servizio Spraar – sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati – nella città dei cento campanili. Le ragazze, di età compresa tra i 15 e i 17 anni, erano state soccorse al largo delle coste di Lampedusa il 27 luglio, dopo essere partite dalla Libia insieme a un gruppo di oltre 300 persone.
Il desiderio di proseguire il proprio viaggio per raggiungere le destinazioni finali – spesso il Nord Europa – ha spinto le giovani ad allontanarsi dal controllo degli educatori. Due di loro sono state trovate nei pressi del quartiere popolare di piazza Dante da una pattuglia della polizia, che le ha fermate in attesa dell’arrivo dei responsabili del consorzio. Ma, come detto, non si tratterebbe dell’unico tentativo registrato ieri: «Sono già sette che hanno provato ad allontanarsi» commenta un’agente. La conferma arriva anche dagli educatori, che non hanno specificato se già ieri sera tutte le ragazze fossero state rintracciate.
Provare a lasciare i locali di accoglienza non è un fatto raro tra i migranti, come confermato da Gabriele Spina, uno dei responsabili de Il Nodo: «Non è il primo caso e non dipende dall’incuria degli educatori – sottolinea -. Le ragazze sono seguite durante tutto il giorno, ma non vivono in un regime carcerario. Quando escono dalle abitazioni, lo fanno insieme agli educatori, ma non vuol dire che qualcuna non possa provare a scappare».
Il rischio maggiore è quello che le ragazze possano finire nella rete dei trafficanti di essere umani. «Dalla Libia esistono relazioni che giungono fin qui – prosegue Spina -. Gli stessi migranti sanno chi cercare per far sì che il loro viaggio continui, ma soprattutto nel caso di minorenni è rischioso, perché sappiamo che le intenzioni dei trafficanti non sono mai quelle di aiutare».
In occasione della presentazione del nuovo progetto di accoglienza, i responsabili del Nodo – insieme all’assessore ai Servizi sociali del Comune di Acireale, Adele D’Anna – avevano assicurato di essere pronti ad affrontare al meglio la situazione. «Ci siamo subito mobilitati anche per questa emergenza – ha commentato giovedì il presidente del consorzio Fabrizio Sigona -. In breve tempo sono state attivate tutte le procedure necessarie previste in questi casi, ancora più delicate perché si tratta di minorenni. Siamo sicuri che Acireale saprà accoglierle al meglio».