La vittima, della quale ancora non si conoscono le generalità, è stata scoperta dai pompieri chiamati dopo la segnalazione di alcuni cittadini. Secondo una prima ipotesi, si tratterebbe di un clochard che utilizza una struttura vicino la grande fontana come riparo per la notte. Guarda le foto
Villa Bellini, cadavere carbonizzato Il corpo trovato dai vigili del fuoco
Il corpo semi-carbonizzato di un uomo, morto ancora per cause da accertare, è stato trovato questa notte all’interno della Villa Bellini. Il cadavere, forse di un senza dimora, era dentro un locale di servizio vicino la vasca dei cigni, uno degli angoli più importanti e visibili del giardino cittadino. A fare il ritrovamento sono stati i vigili del fuoco, chiamati intorno alle 2 di questa notte. Alcuni cittadini hanno notato del fumo levarsi dal parco, ben visibile da via Etnea. Spento l’incendio, i militari hanno trovato il corpo.
«Non aveva addosso documenti, quindi non abbiamo potuto accertare le generalità», conferma Luigi De Luca, responsabile comunicazione dei pompieri. «Sono in corso gli accertamenti – prosegue – Noi abbiamo completato le operazioni e lasciato il luogo agli inquirenti». Secondo le prime ipotesi, la vittima sarebbe un clochard che utilizzerebbe la piccola struttura come riparo durante la notte. «Probabilmente era un uomo di origini mauriziane di circa 40 anni», afferma Gabriella Virgillito, coordinatrice del progetto Telestrada. «L’ultima volta che i volontari dell’unità di strada lo hanno visto è stato venerdì, quando gli hanno donato un paio di occhiali per alcuni problemi di cui soffriva».
La struttura è accessibile da una porta quasi nascosta. L’accesso è stato adesso sbarrato dalle forze dell’ordine che hanno apposto i sigilli. Fuori dal piccolo locale non ci sono tracce evidenti del rogo. «Le cause dell’incendio sono ancora da accertare – precisa De Luca – Sembra che il locale non avesse impianto elettrico». «Se è morto per origini dolose, ci sarà seriamente da interrogarsi», sottolinea Virgillito. «Ma anche se fosse un incidente c’è da porsi delle domande. In questa città si deve lavorare a delle soluzioni alternative che non siano i dormitori».