L'ex parlamentare regionale di Forza Italia era stato condannato in primo grado, poi assolto in appello. La Cassazione annullò e rinviò alla Corte d'Appello per un nuovo processo
Confermata la condanna per associazione mafiosa L’ex deputato Giovanni Mercadante in carcere
L’ex deputato regionale di Forza Italia, Giovanni Mercadante, al quale ieri la Cassazione ha confermato una condanna a 10 anni e otto mesi per associazione mafiosa, si è consegnato stamattina alla polizia penitenziaria del carcere palermitano di Pagliarelli per scontare la pena.
Mercadante era stato condannato in primo grado, poi assolto in appello. La Cassazione annullò e rinviò alla Corte d’Appello per un nuovo processo che il 21 marzo dello scorso anno lo aveva condannato. Ieri sera la decisione definitiva della Cassazione.
Mercadante, che ha sempre respinto l’accusa, è parente dello storico boss di Prizzi, paese del Palermitano, Tommaso Cannella. Secondo l’accusa, il radiologo sarebbe stato il medico di fiducia delle cosche mafiose. Ad accusarlo diversi pentiti, tra cui l’ex braccio destro di Bernardo Provenzano, Nino Giuffrè.
«La politica mi ha distrutto e mi ha lasciato da solo. La pagano solo i c… come me! E come Totò Cuffaro» sono le parole di Mercadante, pronunciate pochi minuti dopo avere appreso ieri sera la notizia della sua condanna. «Sono pronto a fare quel che è necessario – dice al Giornale di Sicilia – Non scappo, dove devo andare? Ho perso 9 anni della mia vita – aggiunge – più quelli che mi dovrò fare. È andata così. La giustizia va a due binari, uno privato e uno per la gente che soffre. Sono solo addolorato per la mia famiglia. Non ce l’ho con nessuno». E sostiene: «ho la coscienza a posto non avrei mai creduto che sarebbe finita così. Penserò adesso al resto del mondo, a quelli che hanno bisogno. Andrò a fare volontariato in carcere. Lo ha già fatto Totò Cuffaro, lo farò anch’io. Nonostante tutto quello che hanno detto i giudici di me, io resto una persona perbene».