Sui social è molto condiviso un remix della band catanese Ipercussonici, Nata su un'isola, che invita a riflettere sulle devastazioni ambientali in Sicilia. Prima tra tutte il Muos. Uno dei pochi supporti artistici al movimento che si oppone alle parabole militari
La lotta No Muos si può pure ballare «L’artista deve accendere il lumino della coscienza»
Spopola da qualche giorno sui social network il remix di un vecchio pezzo della band catanese Ipercussonici, intitolato Nata su un’isola. Una canzone ritmata ed un video danzereccio, incentrati entrambi sulle bellezze della Sicilia e sulle devastazioni ambientali che rischiano di metterle in pericolo. A partire dal Muos, che troneggia sulla riserva naturale della Sughereta. «Io credo che il ruolo dell’artista sia quello di accendere il lumino della coscienza», dice Luca Recupero, che nella band suona, tra gli altri strumenti, il marranzano. «Una specie di antenna, positiva però, che capta le idee che ci sono nell’aria e le rende comprensibili per le persone meno sensibili».
Un impegno costante e in prima linea, quello della band Ipercussonici, confermato pure dal comitato No Muos di Niscemi. «Ci hanno sempre sostenuto – dice l’attivista Giuliana Reale – anche ai concerti parlano del movimento ed espongono le bandiere. Io li ho incontrati due anni fa, quando prima hanno partecipato alla manifestazione nazionale e di sera si sono esibiti in piazza». Anche per il regista del videoclip, Vj Car, la scelta delle immagini non è stata casuale. «È stata dettata un po’ da quello che il testo stesso ispira. Facendo io il vj ho cercato di fare un collage videoartistico, utilizzando anche una strana tecnica di ripresa, hyperlapse», spiega.
Il movimento No Muos lamenta che finora sono stati pochi gli appoggi da parte degli intellettuali e degli artisti siciliani. Indifferenza o altro? «Per chi pratica l’arte e la cultura in modo serio e professionale è una situazione dura – commenta Luca Recupero – Vivere della propria arte in questo momento storico è complicato, e quindi diventa difficile dare supporto alle giuste cause. Oggi il meccanismo riguarda la moda e la ricerca di denaro».
Ipercussonici invece da 13 anni vanno in giro per il mondo a diffondere i suoni della Sicilia, attraverso un melting-pot di lingue, di stili musicali, di strumenti e tradizioni diverse. All’insegna della contaminazione e di una prospettiva ecologista sempre presente, come avviene anche nel movimento No Muos.