Questa mattina, prima dell'apertura del centro adiacente alle stazione di Catania alle 8.30, sono state date a fuoco le schede del centro di ascolto. Gli autori hanno forzato l'ingresso posteriore della struttura. «È un episodio che lascia amareggiati», afferma scosso don Piero Galvano
Intimidazione all’help center della Caritas A fuoco documenti, ufficio danneggiato
Un «grave atto intimidatorio» commesso ai danni del centro di ascolto dell’help center della Caritas diocesana di Catania, nella zona della stazione. Stamattina, tra le 6.30 e le 7, qualcuno è entrato nella struttura e – dopo aver messo a soqquadro l’ufficio – ha cosparso dei documenti di candeggina dandogli poi fuoco. Le fiamme non hanno provocato grossi danni grazie all’arrivo dell’assistente sociale, Valentina Calì, che ha subito allertato i vigili del fuoco. Il fuoco, fortunatamente, non ha danneggiato il resto della struttura che comprende una cucina, i servizi igienici messi a disposizione degli assistiti e la stanza dove vengono raccolti i vestiti donati.
Secondo i volontari della Caritas, il gesto è stato compiuto da qualcuno che conosce bene sia come introdursi nel centro che le abitudini di chi vi presta servizio. Gli autori, infatti, sono entrati da un ingresso posteriore e più accessibile, di sabato mattina, quando viene garantita la sola colazione e l’assistente sociale arriva solo alle 7.30, mentre la colazione viene servita alle 8.30. Le fiamme hanno distrutto le schede compilate dalla professionista.
I locali sono stati subiti ripuliti e resi agibili. La mensa potrà così riaprire alle 18.30, così da permettere ai volontari di preparare i pasti. Quello accaduto oggi è il secondo episodio di vandalismo ai danni dell’help center. L’anno scorso ignoti si sono introdotti nei locali. Adesso verrà installato un sistema di videosorveglianza.
«È un episodio che lascia amareggiati soprattutto per la modalità con cui è stato messo in atto, bastava poco che andasse in fumo tutto la struttura», spiega il direttore della Caritas, don Piero Galvano. «Ogni giorno il centro di ascolto riceve tante richieste d’aiuto, noi facciamo il possibile per venire incontro alle esigenze di tutti. In ogni caso la violenza non va giustificata, anche tra coloro che sono poveri – conclude – Tutti dobbiamo convertirci a Dio».
I volontari come, spiegano a Meridionews, non hanno mai ricevuto minacce, nonostante giornalmente si trovino ad affrontare situazioni difficili.