Nuova rete ospedaliera, 350 posti letto in meno e poco confronto: è scontro sulle scelte della Regione

Una bozza della nuova rete ospedaliera siciliana è stata inviata dall’assessora regionale alla Salute, Daniela Faraoni, ai sindaci delle 9 province siciliane, in modo tale che possano dare un loro parere sulla situazione generale che viene prospettata. La stessa bozza è stata presentata anche in commissione Sanità all’Ars, ma tante sono le criticità che sono state riscontrate dagli stessi deputati. Il primo problema riguarda il numero dei posti letto, che risultano essere circa 18mila (13mila nelle strutture pubbliche e 5mila in quelle private convenzionate), quindi con una riduzione di circa 350 posti in tutto il territorio regionale. In particolare, vengono aumentati i posti in geriatria, lungodegenza e riabilitazione a Palermo e Catania e quelli di Ortopedia un po’ in tutta la Sicilia. Tutto ciò, secondo l’assessorato alla Salute siciliano, sarebbe dovuto ad un rapporto con la popolazione che sarebbe diminuita numericamente e, al contempo, invecchiata.

L’altro nodo riguarda il fatto che questa bozza è stata stilata senza prima convocare la conferenza di servizio necessaria per informare i sindacati, i liberi consorzi, l’Anci e le Asp sulle eventuali modifiche della Rete. «Tutto ciò è sbagliato sia nel metodo che nel merito – precisa Renato Costa, responsabile per la Sanità della Cgil siciliana – Infatti, la Rete è stata considerata avulsa dalla rete assistenziale e questo non ha senso, perché io non posso parcellizzare il Servizio Sanitario Regionale senza considerare il contesto, cioè le strutture del territorio e l’emergenza-urgenza del 118». La Cgil evidenzia anche un fattore di non poco conto nel progetto di costruzione della rete ospedaliera, ovvero la mancanza della denominazione delle Unità complesse, Semplici o Dipartimentali, per cui non è possibile sapere come sarà destinato un determinato reparto. «La cosa più grave – aggiunge ancora Costa – è che noi sindacati siamo venuti a conoscenza della bozza della nuova rete ospedaliera perché ci hanno contattato i sindaci che ci chiedono aiuto per cercare di capire che cosa succederà nel loro territorio, infatti, siamo noi che ci occupiamo di determinate questioni e conosciamo le situazioni. Nasce il sospetto che fare una Rete generica consenta di muoversi liberamente dopo senza dare troppe spiegazioni a chi le vorrebbe».

Il tour dell’assessorato è già iniziato, infatti ieri Faraoni ha presentato la bozza ai sindaci di Palermo e Trapani, oggi si trova a Catania e proseguirà via via per tutte le province siciliane, con l’obiettivo di presentare un prospetto definitivo della nuova rete ospedaliera in commissione Sanità il 23 luglio. Modalità che ha però scatenato diverse polemiche, perché i liberi consorzi dovrebbero essere informati e ascoltati, così come l’Anci che lamenta di essere stata esclusa dalla discussione, non consentendo all’associazione nazionale dei Comuni italiani di lavorare al fianco dei sindaci siciliani e supportarli in un lavoro così delicato: «Mi dispiace che, ancora una volta, sia necessario chiedere un’audizione o attendere la convocazione della Conferenza istituita per la sanità sul territorio, in considerazione del fatto che i sindaci sono costretti a prendere atto di un piano già abbozzato pur essendo autorità sanitaria che ha voce in capitolo – precisa Paolo Amenta, presidente regionale di ANCI – Abbiamo necessità di entrare nei particolari delle modifiche alla rete ospedaliera per poterci confrontare con i nostri cittadini in quanto parte importante del progetto e sui quali non si possono far cadere dall’alto certe decisioni che riguardano tutti».

«In Commissione Sanità sono state presentate le linee generali – chiarisce il presidente della stessa Giuseppe Laccoto – in particolare noi esamineremo la bozza della nuova rete ospedaliera dopo che Faraoni terminerà le conferenze con i sindaci delle province. L’ultimo appuntamento è previsto per il 17 luglio a Messina e poi noi potremo lavorare per dare il nostro parere. Sicuramente prima di fare la bozza finale, dovrà essere espletato tutto l’iter quindi dovrà essere convocata anche la conferenza di servizio».


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