Parole di fuoco da parte del primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando nei confronti della Regione Siciliana e Confindustria in merito alla gestione della raccolta raccolta dei rifiuti e del servizio idrico dell'Isola. Il sindaco del capoluogo siciliano stamani ha incontrato i giornalisti a Villa Niscemi per quella che ha definito una conferenza stampa di natura politica
Sindaco Orlando in conferenza stampa «Gestione acqua e rifiuti inaudita»
Parole di fuoco da parte del primo cittadino di Palermo, Leoluca Orlando nei confronti della Regione Siciliana e Confindustria in merito alla gestione della raccolta raccolta dei rifiuti e del servizio idrico dell’Isola. Il sindaco del capoluogo siciliano stamani ha incontrato i giornalisti a Villa Niscemi per quella che ha definito una conferenza stampa di natura politica, affiancato dai presidenti della Rap, Sergio Marino, e dell’Amap, Maria Prestigiacomo, oltre che dagli assessori comunali al Bilancio, Luciano Abbonato, e all’Ambiente, Cesare Lapiana.
«E’ ora che Confindustria Sicilia si assuma le proprie responsabilità. Da molti anni governa alla Regione con Lombardo e con Crocetta. La Regione non ha fatto stazioni di compostaggio non ha fatto la raccolta differenziata e ha consentito che passasse una logica di smaltimento in discariche private molte delle quali controllate da esponenti di Confindustria». Afferma il sindaco in conferenza stampa . Poi ha aggiunto: «La scelta della Rap di mettere a disposizione la discarica di Bellolampo per altri comuni ha trovato mille resistenze. Questa amministrazione intende denunciare questi tentativi. Se ci sono operatori politici, economici e rappresentanti sindacali pagheranno tutti. Questa e’ una battaglia di civiltà».
Parole al vetriolo anche per la gestione dell’acqua da parte del governo regionale.«Nell’Aps (Acque potabili siciliane) ci sono state troppe esternalizzazioni, 12 milioni su 30 di bilancio. Un’azienda mista pubblico-privato non puo’ esternalizzare. Anche questi sono tutti elementi che ho segnalato all’attenzione della Procura della Repubblica».