Riparte l'iniziativa dell'ente Parco. Le gite, a partire da giorno 8, verranno effettuate ogni domenica di febbraio e marzo. Prezzi popolari e itinerari non troppo impegnativi. «Sono percorsi di massimo sei ore, fattibili per tutti, indicati anche per le famiglie con bambini», spiega una delle guide
Etna, escursioni tra neve e fronti lavici Tredicesima edizione di Parco d’inverno
In un solo colpo d’occhio ammirare il paesaggio imbiancato dalla neve e l’ultima – in ordine temporale – colata dell’Etna. È il panorama che sarà possibile osservare da domenica 8, quando prenderà il via la tredicesima edizione dell’iniziativa Parco d’inverno organizzata dall’ente parco per le domeniche di febbraio e marzo. Diversi i livelli di difficoltà delle escursioni e popolare il prezzo per effettuarle: otto euro, più altri sette per chi vuole affittare le racchette da neve. La prima escursione, tra due giorni, vedrà protagonista l’itinerario Piano Vetore-monte Scavo. Il percorso, di tipo impegnativo, si snoderà lungo il sentiero di monte Nero degli Zappini, la pista Altomontana fino al giardino botanico Nuova Gussonea. Nel tratto finale sarà possibile ammirare l’ultima eruzione iniziata domenica scorsa. La durata è stimata in cinque ore e il raduno è fissato per le 9 nella sede del Parco, in via del Convento 45 a Nicolosi.
L’iniziativa nasce per conciliare le diverse possibilità che il bene Unesco offre: sport e attività invernali in scenari vulcanici di grande interesse scientifico. «Il turismo e l’escursionismo invernale costituiscono una delle grandi attrazioni e risorse del nostro territorio e per questo puntiamo a migliorare ogni anno l’offerta del nostro calendario di escursioni con racchette da neve», spiega la presidente del Parco, Marisa Mazzaglia. «È un’attività che attira molto i locali», racconta Orazio Distefano, storica guida etnea. «Vengono molte persone da Catania e provincia, qualcuno arriva anche da Palermo e Messina».
Secondo l’esperto, il primo percorso – «cambiato quasi all’ultimo minuto, inserendo il passaggio nei dintorni dell’ultimo fronte lavico di monte Scavo» – è uno di quelli che si prospetta più interessanti. «È una zona molto bella e, inoltre, non è molto conosciuta». Il 15 febbraio la seconda escursione (media difficoltà) percorrerà l’itinerario che separa il rifugio Citelli e il rifugio Monte Baracca. La domenica successiva si andrà dal rifugio Brunek al rifugio Conti.
Il primo marzo, con raduno alla stazione di Bronte della ferrovia Circumetnea, si esplorerà il versante Nord-Ovest. L’8 marzo, partendo da Piano Provenzana, si andrà in direzione Timparossa; la settimana successiva l’itinerario prevede il via dai monti Silvestri (dal Salto del Cane) fino a Schiena dell’asino. Ultima tappa dell’iniziativa, da Intraleo a monte De Fiore.
Tutte le escursioni, precisano gli organizzatori, saranno curate da guide alpine del Parco. Strumento essenziale saranno le racchette da neve, ma in caso di mancanza di manto nevoso si andrà a piedi. Dettaglio fondamentale è l’attrezzatura: obbligatori scarponi, giacca a vento, berretto e guanti. «Consigliamo il classico abbigliamento a cipolla, a strati – chiarisce Orazio Distefano – Maglietta a maniche corte, maglia in micropile o cotone e giacca a vento. Se la giornata è buona, il sole scalda velocemente».
Per partecipare non sono richieste particolari doti tecniche, ma buona condizione fisica. «Sono percorsi di massimo sei ore, fattibili per tutti, indicati anche per le famiglie con bambini», prosegue la guida. Per prenotare sono messi a disposizione i numeri 337 969969 e 095 821240. In caso di maltempo, le escursioni potrebbero essere rinviate e o spostate su itinerari alternativi.