Ancora nessuna decisione è stata presa relativamente alla domanda da inviare al Ministero: teatro Nazionale o teatro di Rilevante interesse culturale? Tutto ancora da decidere. Domani intanto si terrà l'assemblea dei soci. All'ordine del giorno anche l'ipotesi della creazione di un consorzio di teatri che potrebbe coinvolgere anche Catania
Palermo, teatro Biondo a rischio chiusura Il Ministero: «La domanda congiunta era un pastrocchio»
E’ tramontata sul nascere l’ipotesi di presentare al Ministero dei Beni e delle attività culturali na domanda congiunta, per tentare la conversione in *Teatro Nazionale. L’ idea, o meglio la speranza, era che quella che quattro teatri, il Libero, il laboratorio teatrale figli d’arte Cuticchio, il Garibaldi, e il Biondo (capofila) potessero unirsi, sotto ad unica direzione e candidarsi come unica struttura; perchè l’unione fa la forza ed è la forza economica soprattutto, quella che manca al Biondo e che serve per poter partecipare al bando del Ministero. Dopo gli incontri della scorsa settimana, prima tra i soci del teatro e poi del Cda, sembrava che l’ipotesi potesse concretizzarsi. Ma non è stato così e il no è arrivato proprio da Roma. Per il Ministero la domanda congiunta era un pastrocchio, presentarla avrebbe significato andare ad una bocciatura certa.
Dunque si va da soli. Ma in che direzione?
L’altra possibilità sarebbe quella di presentare la domanda per *Teatro di rilevante interesse culturale (TRIC). Anche in questo caso però c’è un problema, legato al fatto che la Provincia è uscita dall’associazione «Manca un passaggio di statuto – dice a Meridionews, Roberto Alajmo – ci vuole la volontà affinché la cosa venga sistemata e ritoccata la parte così da poter andare avanti »
Le forze economiche in questo caso ci sarebbero, ma è chiaro che la massima aspirazione sarebbe diventare Teatro nazionale. E quindi varrebbe la pena di tentare. La commissione ministeriale oltretutto potrebbe o bocciare la candidatura come Nazionale del tutto o declassare il teatro in semplice teatro culturale. Va comunque tenuto in considerazione che se Palermo dovesse presentare domanda per il Tric ed essere accettata, potrebbe dopo tre anni ripresentare richiesta per entrare nel circuito Nazionale posto che in quei tre anni dovrebbe riuscire a mantenersi in attivo.
Secondo i consiglieri comunali Idv Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, Alajmo e l’assessore alla Cultura del Comune Andrea Cusumano, dovrebbero dimettersi, «La notizia che il Teatro Biondo presenterà da solo la domanda per il riconoscimento di Teatro Nazionale, a causa dei tempi troppo stretti, certificata il fallimento della gestione dello Stabile – dicono – si prospetta una nuova bocciatura per la città, dopo quella come capitale europea della cultura. A questo punto il direttore del teatro, dovrebbe trarne le conseguenze e dimettersi, così come l’assessore alla Cultura dovrebbe riconoscere di non essere all’altezza del ruolo che ricopre. Aspettiamo ancora la riunione, indetta dalla conferenza dei capigruppo per ascoltare gli assessori Abbonato e Cusumano, ormai improcrastinabile, e chiediamo di consultare i bilanci del Teatro degli ultimi tre anni per verificare come sono stati spesi i soldi del Comune di Palermo».
Di fatto però ancora nessuna decisione è stata presa relativamente alla domanda da inviare al Ministero. Domani intanto si terrà l’assemblea dei soci (fondazione Andrea Biondo, Regione e Comune). All’ordine del giorno anche l’ipotesi della creazione di un consorzio di teatri che potrebbe coinvolgere anche Catania.
Una situazione non semplice, da non dormirci la notte, come dice Alajmo, perchè i tempi stringono (la domanda va presentata entro il 31 gennaio) e va presa una decisione. Quella migliore.
*Cosa sono i Teatri nazionali e i Teatri di rilevante interesse culturale? Quali sono i requisiti? LEGGI QUI