Scontro oggi in consiglio comunale. Angelo Villari, neo assessore ai Servizi Sociali è stato attaccato da circa 40 ausiliarie degli asili nido precarie, supportate dagli attivisti di Catania bene comune. In aula si è parlato anche di Sostare: «Il bando per il direttore generale è stato annullato», ha annunciato l'assessore Girlando. Guarda il video e le foto
Asili nido, protesta in aula consiliare Le lavoratrici: «Villari dice cose non vere»
La seduta odierna dell’assemblea cittadina verrà ricordata come la prima volta in aula di Amal Thissera, consigliere aggiunto eletto tra i cittadini extracomunitari di Catania che ha prestato giuramento. Un clima di festa in parte rovinato da un’altra prima volta in aula, quella di Angelo Villari, assessore ai Servizi Sociali da fine dicembre 2014. L’ex segretario provinciale Cgil è stato accolto dai fischi e dalle contestazioni di circa 40 lavoratrici ausiliarie degli asili nido. Supportate dagli attivisti di Catania bene comune, le dipendenti delle cooperative protestano contro un nuovo bando in scadenza domani sull’assegnazione dei servizi aggiuntivi, previsti solo per 360 bambini fino a 3 anni. «Qui si fa solo demagogia, la colpa del nuovo bando è della precedente amministrazione», ha affermato l’assessore ai Servizi Sociali, rispondendo a numerosi interventi dei consiglieri, sia di maggioranza che di opposizione. «Vergogna assessore Villari, lei dice cose non vere», hanno urlato le donne contro la giunta, presente in aula quasi al completo, con la sola assenza del sindaco Enzo Bianco. Tra gli interventi degli assessori, degno di nota quello dell’assessore alle Partecipate Giuseppe Girlando, in risposta al tema sollevato da alcuni consiglieri: «E’ stato revocato il bando per il direttore generale Sostare, c’è stato un difetto di comunicazione», ha annunciato all’aula.
Il tema degli asili nido scalda subito il clima all’interno dell’aula consiliare di palazzo degli Elefanti. Il primo a uscire l’argomento durante la fase della comunicazione al presidente è il capogruppo di Area popolare Manlio Messina. «E’ possibile che dopo un anno questa amministrazione si ritrova ancora a dover dirimere il problema?», ha domandato. E’ intervenuto presto Niccolò Notabartolo. Il consigliere in forza al Pd ha posto la questione da un punto di vista di errate scelte politiche attuate in precedenza dall’amministrazione. «Le decisione prese in quest’aula influenzato l’occupazione di quelle donne che ci guardano», ha affermato Notabartolo indicando le lavoratrici sedute in platea. E ha puntato il dito contro i colleghi: «Un anno fa ci siamo lasciati dicendo che le strutture degli asili nido avrebbero accolto in totale 740 bambini, mentre nei giornali si legge che i posti disponibili sono solo 360. Se si tratta di una rimodulazione – ha proseguito – chiedo che prima di decidere se ne discuta». A proporre una debole soluzione è stato Daniele Bottino, consigliere del Megafono. Che ha detto: «Ritengo che la maggioranza debba essere vicina al mondo del lavoro e, anche se non so come si potrebbe fare, dovremmo stringere la cinghia per garantire questi posti di lavoro».
Pina Catania, lavoratrice ausiliaria di una cooperativa da 23 anni tra le più agguerrite, ha raccontato a MeridioNews: «Siamo venuti in consiglio perché è la nostra ultima spiaggia visto che il bando scade giorno 21 gennaio e – ha continua – ritengo vergognoso che non ci abbiano fatti entrare subito». La donna ha fatto riferimento all’ostruzionismo ricevuto all’ingresso a palazzo degli Elefanti da parte dei vigli urbani di guardia. E s’arrabbia: «Non ne avevano nessun diritto così come non capisco perché questa amministrazione non fa nulla per tutelare i lavoratori». Le ausiliare degli asili nido presenti erano circa 40, debitamente armate di striscioni di protesta: appena Villari ha iniziato ha iniziato il proprio intervento, le donne li hanno sollevati, ma solo per qualche istante poiché la presidente Francesca Raciti ha immediatamente ordinato di abbassarli. L’interpellanza di Villari ha comunque suscitato le loro reazioni di protesta verbale. «Vergogna, l’assessore Villari non dice cose vere». L’assessore ai Servizi Sociali ha detto che «bisogna parlare il linguaggio della verità». E, dopo la premessa, ha aggiunto: «Sono una persona da anni impegnata nella città e conosco i suoi problemi. Purtroppo quando mi sono insediato ha trovato un bando già emesso e, per prendere tempo, ne ho posticipato la scadenza di 15 giorni. Inoltre, – ha proseguito – ho chiesto un tavolo tecnico per analizzarne la validità e, da un punto di vista legale e formale, il documento è regolare». La sua risposta sugli esuberi delle lavoratrici si è risolta con un botta e risposta alle ausiliare, ma nulla di più. Mentre sui posti disponibili per i bambini ha affermato: «E’ facile usare la demagogia ma i dati dicono che l’offerta comunale prevede 360 posti ai quali se ne aggiungo 140 finanziati tramite i fondi Pac, per un totale di 500».
La confutazione è arrivata poco dopo, con un acceso intervento di Manlio Messina. «Villari inizia malissimo dando la colpa del problema asili nido alla precedente amministrazione. Se tutto va bene perché non spiega come mai gli iscritti sono solo 350? Perché non capisce che questo sistema non funziona né per i bambini, né per le famiglie e nemmeno per il mondo del lavoro?».