Mascalucia, al Concetto Marchesi in classe con le coperte Gli alunni: «Per riscaldarci, lezione al sole in cortile»

Quando gli studenti dell’Istituto superiore Concetto Marchesi di Mascalucia vanno a scuola, nello zaino non mettono solo libri e quaderni ma anche coperte e borse dell’acqua calda. Il motivo della scelta apparentemente bizzarra sono le temperature gelide che gli alunni registrano all’interno della struttura della Provincia etnea, consegnata alla città solo qualche anno fa. 

«Nelle classi del nostro liceo si muore dal freddo, facciamo lezione con temperature che si aggirano intorno ai nove gradi», racconta il rappresentante della consulta provinciale Raimondo Pirracchio. Che tuona: «Per legge non ci dovrebbero essere meno di venti gradi nelle aule dei licei». Il ragazzo, che è anche studente del Concetto Marchesi, spiega come la causa «della nostra personale era glaciale» risieda in un malfunzionamento dei dispositivi di riscaldamento dell’Istituto, di responsabilità della ditta milanese Gala srl che ha configurato l’impianto. 

L’Istituto di indirizzo classico, scientifico e tecnico consta di tre plessi e in 40 aule raccoglie quasi mille studenti. «Si tratta di un complesso di edifici nuovi e all’avanguardia, nulla a che vedere con le strutture fatiscenti di cui si sente parlare nelle cronache locali e nazionali», precisa Pirracchio. Che sottolinea quanto ancora più stonata risulti quindi la nota relativa al disservizio dei riscaldamenti. E va nello specifico: «L’impianto centrale della scuola funziona attraverso l’attivazione di quattro turbine da 25 chilowatt ciascuna, ma ad essere attive sono soltanto due e la conseguenza è il freddo». Motivo per cui «in classe ci copriamo con con giubbotti e sciarpe come se stessimo in strada, e a volte sembriamo davvero accampati perché ci portiamo da casa le coperte, le borse dell’acqua calda e gli scaldini elettrici», denuncia Pirracchio. 

La situazione poi «raggiunge livelli paradossali – continua lo studente – quando per riscaldarci usciamo a fare lezione in cortile insieme ai docenti, approfittando di una giornata di sole». Per cercare di risolvere il problema, evitando di attribuire responsabilità a enti che non ne hanno, una delegazione studentesca del Marchesi nella giornata di ieri ha avuto un incontro con Francesca Ganci, direttore generale della provincia regionale di Catania. A partecipare al tavolo tecnico anche il sindaco di Mascalucia Giovanni Leonardi, la preside del Concetto Marchesi Lucia Maria Sciuto e alcuni tecnici. 

«Ci hanno spiegato che il malfunzionamento dei termosifoni è causato da un disservizio a opera della ditta produttrice dell’impianto, la Gala», spiega Pirracchio. E aggiunge: «L’azienda, che è milanese, pur essendo già stata pagata dalla Provincia, deve ancora completare il suo lavoro». Nello specifico la ditta dovrebbe installare un contatore centrale che consenta di monitore l’utilizzo dell’impianto e, inoltre, dovrebbe collegare due dei tre plessi dell’Istituto scavando sotto di essi. Lavori – soprattutto l’ultimo – per i quali ci sono tempistiche che si aggirano intorno ai quattro mesi, e che dovevano essere terminati prima dell’inizio dell’anno scolastico corrente. 

«Molti di noi in questi giorni si sono presi la febbre, il raffreddore e a qualcuno è venuta anche una brutta broncopolmonite e, per questo, abbiamo sollecitato la Provincia a intervenire», spiega Pirracchio. Il risultato farebbe ben sperare gli alunni del Marchesi perché «ci è stato assicurato nella riunione di ieri che entro la prossima settimana riceveremo la visita dei tecnici della Gala», conclude Pirracchio.


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