A Catania da oggi il biglietto dell’autobus costa 1,40 euro: «Un rincaro inevitabile»

Da oggi, martedì 8 aprile, il biglietto del bus a Catania costa 1,40 euro per 90 minuti di corsa. Fino a ieri il prezzo, da tredici anni, era fermo a un euro. Un rincaro non da poco a fronte di un servizio che nel capoluogo etneo lascia ancora molto a desiderare. «Un provvedimento ineludibile», si legge nel sito di Amts, la partecipata del Comune di Catania che si occupa di trasporto pubblico sugli autobus urbani e della sosta a pagamento dei mezzi. E questo «ineludibile provvedimento» è, in effetti, il primo esito del nuovo contratto di servizio di Amts che si era trovato in eredità il nuovo presidente Salvatore Vittorio.

Un documento sottoscritto con l’ente comunale alla fine dello scorso dicembre e che dovrebbe restare in vigore per il triennio 2025-2027. Nella nota pubblica sul sito di Amts viene presentato come un «ritocco al rialzo» che «attesta comunque il capoluogo etneo con una delle tariffe più basse d’Italia». Intanto, almeno al momento, il servizio offerto resta lo stesso ma con una promessa: «A breve – mettono nero su bianco dalla partecipata comunale – verranno aumentate le frequenze di gran parte delle linee di trasporto su gomma e rimodulati alcuni percorsi per rendere sempre più veloci i mezzi dell’Amts». Insomma, di strada da fare ce n’è ancora parecchia.

Sulla via dei rincari, però, il nuovo contratto di servizio prevede anche altre novità: per quanto riguarda la sosta a pagamento, verrà abolita la pausa pranzo gratuita. Niente più sospensione dalle 13.30 alle 15, ma un’unica fascia a pagamento dalle 8 alle 21. Con un aumento anche di tariffa: nella Zona A (dove prima si pagava 0,87 euro per la prima ora e 1 euro dalla seconda ora) si arriva alla quota di 1,20 euro all’ora. Con la tariffa di mezza giornata che lieviterebbe da 3,50 euro fino a 5,20 euro. La tariffa oraria di sosta in Zona B passerebbe invece da 0,87 euro a un euro, con la mezza giornata che da 2,90 euro arriverebbe a 4,35 euro. Non va meglio neanche ai residenti: i 18,57 euro di adesso diventerebbero 25 euro per un abbonamento.


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