L'uomo - dalle prime analisi affetto da tubercolosi e malaria - è stato trasferito in una struttura sanitaria «adeguata ad accoglierlo». Circa 400 disperati sono in arrivo a Pozzallo. E altri 900 a Messina. C'è anche un uomo senza vita. E una donna nigeriana che, ieri, ha dato alla luce un bambino. A prestare i soccorsi sono state le navi italiane
Santo Stefano all’insegna di nuovi sbarchi in Sicilia Tra migranti anche un malato che è stato subito isolato
Riprendono gli sbarchi lungo le coste della Sicilia. I migranti – circa 400 – sono in arrivo a Pozzallo, in provincia di Ragusa. Tra loro, come si legge in un lancio dell’Agi, anche un giovane deceduto. La Polizia iblea ha avviato le indagini per accertare le cause del decesso.
Altri 900 migranti circa sono in arrivo a Messina a bordo di nave Etna della Marina militare. Questo ultimi sono stati soccorsi in vari punti del Canale di Sicilia e sono attesi nella Città dello Stretto nel pomeriggio. A bordo – sempre stando a quanto scrive l’Agi – c’è anche donna nigeriana che ieri, giorno di Natale, ha dato alla luce un bambino. «Mamma e bimbo stanno bene», riferiscono fonti della Marina militare.
Sempre a proposito di eventuali emergenze sanitarie, si apprende che un elicottero della Marina militare ha trasferito un uomo che presenta «i sintomi compatibili con un quadro di tubercolosi e malaria». L’uomo sarebbe stato isolato nel corso dei controlli sanitari effettuati a bordo della nave Driade, impegnata nelle operazioni di sorveglianza e sicurezza marittima nello Stretto di Sicilia.
Il migrante era stato quindi isolato e trasbordato sulla nave Etna, dove è presente un’area ad alto bio-isolamento e dove sono stati condotti controlli più approfonditi in attesa del trasferimento nella struttura del servizio sanitario nazionale adeguata ad accoglierlo. L’intera operazione è avvenuta in collaborazione con l’ufficio prevenzione del ministero della Salute. Insomma, rispetto alle scorse settimane qualche controllo sanitario in più c’è.
Ad intervenire, anche questa volta, sono state le unità italiane. Va ricordato che l’operazione Mare nostrum, che dall’ottobre 2013 ha salvato 150mila persone, è stata ufficialmente chiusa lo scorso 1 novembre. Dovrebbe essere sostituita dall’operazione Triton, che dovrebbe essere coordinata da Frontex, l’agenzia dell’Unione europea per le frontiere esterne.
Triton, per la cronaca, è una missione di pattugliamento dei confini marittimi europei che non si spingerà oltre le 30 miglia. Completamente diversa l’operazione Mare nostrum che era un’azione di ricerca e soccorso che operava in tutto il Canale di Sicilia, arrivando a ridosso delle coste libiche. Oggi a soccorrere i migranti sono state le navi italiane.