Ieri riunione a Partanna, in provincia di Trapani. Dovrebbero essere gli amministratori comunali a riprendersi questi soldi appioppando tale imposta ai proprietari di fondi in molti casi improduttivi. La promessa del sottosegretario, Graziano Delrio. Elaborato un documento unitario che verrà spedito al Ministro Lupi
No dei Sindaci della Valle del Belìce al taglio di 6,5 milioni I Comuni recupererebbero con l’Imu sui terreni agricoli
Da Roma arriva un altro siluro ai Comuni italiani: un taglio di 350 milioni di euro che i Sindaci dovranno recuperare appioppando l’Imu sui terreni agricoli. A pagare, in parole più semplici, saranno i proprietari di questi fondi, sempre che la Legge di Stabilità, che dovrebbe essere approvata dal Senato, mantenga tale impostazione.
In pratica, lo Stato sta tagliando ai Comuni questi soldi e gli sta dicendo: fateveli dare dai proprietari dei terreni agricoli. Su questo tema, ieri, a Partanna, in provincia di Trapani, si sono riuniti i Sindaci dei Comuni della Valle del Belìce. Alla manifestazione – che si è svolta presso le scuderie del Castello Grifeo – hanno partecipato i cittadini, i titolari di attività produttive, le organizzazioni sindacali del settore agricolo, i vari gruppi politici per discutere sulle novità in materia che graveranno ulteriormente sui bilanci comunali e su tutte le aziende agricole della Valle del Belìce.
«E’ inammissibile da parte del Governo – hanno detto i vari Sindaci intervenuti al dibattito – chiedere ai Comuni di riscuotere l’Imu sui terreni agricoli per compensare, con un gettito incerto e improbabile, il taglio di 350 milioni già operato ai danni del Fondo di solidarietà comunale».
Sembra che il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, si sia impegnato per evitare quest’ennesima penalizzazione ai Comuni. Manterrà l’impegno assunto? A questa domanda risponderà il voto del Senato. Un passaggio importante che riguarda anche i 500-600 milioni di fondi Pac destinati alla Sicilia (3 miliardi e mezzo per tutto il Sud Italia) che potrebbero essere ripartiti in tutto il territorio nazionale (di questo si parla in altra arte del giornale).
Ieri i Sindaci della Valle del Belìce hanno fatto anche il conto dei fondi che Roma rischia di tagliare: «Il Comune di Partanna – si legge in un comunicato dal Comune di Partanna (Nicola Catania, Sindaco di questa cittadina Trapanese, è il coordinatore dei Comuni del Belìce) – subirà un taglio di ulteriori ben 447.890,19 euro; il Comune di Salemi di 744.666,25 euro; il Comune di Poggioreale di 143.952,62 euro; cosi tanti altri Comuni, per un totale di oltre sei milioni e mezzo. Tra i vari interventi, anche quello dei Sindaci di Sambuca di Sicilia, Contessa Entellina, Camporeale e Montevago, che hanno espresso le loro preoccupazioni».
Tutti questi soldi dovrebbero essere recuperati facendo pagare l’Imu ai proprietari dei fondi che ricadono in questi Comuni. Come già accennato, i Comuni del Belìce dovrebbero recuperare 6,5 milioni di euro, tassando i proprietari di appezzamenti di terreni in molti casi improduttivi (nel caso di fondi produttivi si tratta comunque di aziende agricole già in crisi alle quali tutto serve tranne che un nuovo balzello). E dire che il 20 gennaio scorso, come si rimarca nel comunicato, in occasione dell’anniversario del terremoto che ha colpito la Valle del Belìce nel 1968, gli impegni assunti dalla politica nazionale erano altri.
«Il coordinatore dei ventuno Sindaci, Nicola Catania – conclude il comunicato – ha voluto ribadire le enormi difficoltà in cui versa il territorio belicino. L’ampia relazione fatta dallo stesso coordinatore, condivisa da tutto il coordinamento dei Sindaci e dalle organizzazioni sindacali presenti, in un documento unitario votato all’unanimità da tutti gli intervenuti, verrà portato al tavolo tecnico presso il Ministero delle Infrastrutture alla presenza del Ministro Lupi».