La digos e la polizia hanno fatto sgomberare gli studenti del liceo Cannizzaro, che occupavano la scuola. Questa mattina intorno le 10, le forze dell’ordine hanno intimato gli alunni del liceo ad uscire dall’istituto
La digos fa sgomberare il Cannizzaro «Sceglieremo quale protesta sia giusta»
La digos e la polizia hanno fatto sgomberare gli studenti del liceo Cannizzaro, che occupavano la scuola. Questa mattina intorno le 10, le forze dell’ordine hanno intimato gli alunni del liceo scientifico di Palermo ad uscire dall’istituto. Non si sono verificati tensioni tra i poliziotti e i giovani occupanti.
Ieri mattina il tentativo di occupazione era fallito a seguito di una assemblea d’istituto in cui la maggioranza aveva deciso di scegliere questo tipo di protesta studentesca.
Ma i favorevoli – circa una settantina – nonostante fossero la minoranza ,nel pomeriggio sono riusciti a trovare il modo per occuparla.
A rilento rispetto agli scorsi anni, la lista degli istituti occupati di Palermo. Al momento soltanto la succursale del liceo Garibaldi e l’Ernesto Basile sono presidiati dagli alunni. Nei licei e negli istituti superiori, proprio ieri sono andate in onda numerose assemblee straordinarie.
I motivi delle proteste riguardano “la mala-gestione” del governo Matteo Renzi e la sua “Buona Scuola“. I ragazzi chiedono interventi di manutenzione nelle scuole visto che dalla “ex Provincia di Palermo non arrivano i fondi necessari”.
“Abbiamo preferito fare entrare la polizia e la digos a seguito delle tensioni che si sono innescate tra gli studenti”. Racconta il rappresentate d’istituto del Cannizzaro, Michele Minardi. Questa mattina genitori con i propri figli erano pronti a tagliare le catene dei cancelli con delle cesoie. Proprio perché non vogliamo nessun atto di forza nei confronti dei nostri compagni, abbandoniamo al momento questa forma di protesta per capire da domani quale è l’umore degli studenti del Cannizzaro e soprattutto quale sia la formula più giusta d’adottare. Mi preme dire che in questi giorni abbiamo subito un atteggiamento intimidatorio da parte della dirigenza scolastica e dei professori. La polizia era dovunque all’interno del nostro istituto. Anche quando lo stabile non era ancora occupato”.