Una nota delle Segreteria generale del Comune di Palermo ha comunicato ufficialmente che alcuni emendamenti al Piano triennale delle opere pubbliche sono privi del parere di regolarità contabile. Nadia Spallitta: «Il Piano torni in Aula per essere riapprovato»
Scivolone di Sala delle Lapidi A rischio circa 120 mln di euro
L’indiscrezione è pesante: secondo una nota della Segreteria generale del Comune di Palermo, alcuni emendamenti al Piano triennale delle opere pubbliche approvato la scorsa settimana dal Consiglio comunale sono privi del parere di regolarità contabile. Il passaggio, sotto il profilo amministrativo, è tutt’altro che secondario. perché questi emendamento approvati sarebbero «improduttivi di effetti». In pratica, non hanno alcun valore. Rendendo così impossibile la spesa di circa 120 milioni di euro.
A quanto si racconta, tutto questo sarebbe successo perché il Piano triennale delle opere pubbliche – varato, peraltro, a novembre, e quindi quasi inutile per quest’anno – sarebbe stato approvato in pochi minuti, senza dibattito e senza i necessari approfondimenti (indispensabili, come si può notare, per evitare certi scivoloni).
L’assenza di molti consiglieri comunali da Sala delle Lapidi – la sede del Consiglio comunale di Palermo – non è un elemento da sottovalutare. Perché l’Amministrazione presieduta da Leoluca Orlando, oggi, non ha una maggioranza in Aula. Su cinquanta consiglieri comunali, infatti, solo una ventina appoggiano l’attuale Giunta comunale. Gli altri, almeno sulla carta, sono all’opposizione.
Resta da capire se le assenze da Sala delle Lapidi, al momento del frettoloso voto, sono state casuali o concordate. Il dubbio, a dir la verità, è che l’approvazione di questo Piano triennale delle opere pubbliche possa essere stato un blitz.
«In ogni caso – ci dice Nadia Spallitta, vice presidente vicario del Consiglio comunale di Palermo – ormai il problema segnalato dalla Segreteria generale c’è. E non sappiamo che effetti potrebbe avere sul Bilancio la mancanza del parere di regolarità contabile su emendamenti che prevedono l’utilizzazione di risorse finanziarie importanti».
«A mio avviso – conclude Nadia Spallitta – sarebbe logico che il Consiglio comunale, prima dell’esame del Bilancio, ridiscuta e riapprovi il Piano triennale delle opere pubbliche».