Il bene, nel quartiere San Cristoforo, è stato affidato alla fondazione no profit La città invisibile. «Era un impegno che avevamo assunto e, nonostante i tempi e le modalità della burocrazia, abbiamo compiuto il nostro dovere», afferma il sindaco Enzo Bianco
All’orchestra Falcone Borsellino l’ex cinema Midulla Alfia Milazzo: «È una vittoria di tutta la città»
«È una vittoria di tutta la città, ed è un segno di grande civiltà dell’amministrazione comunale». È con questo commento che Alfia Milazzo – presidente della fondazione no profit La città invisibile – accoglie la decisione annunciata questa mattina in piazza Duomo dal sindaco Enzo Bianco. Palazzo degli Elefanti ha deciso di affidare l’ex cinema Midulla all’orchestra infantile Falcone Borsellino coordinata da Milazzo. «Era un impegno che avevamo assunto e, nonostante i tempi e le modalità della burocrazia, abbiamo compiuto il nostro dovere», spiega il primo cittadino a MeridioNews.
La notizia dell’assegnazione dell’ex centro culturale comunale sito in via Zuccarelli coglie di sorpresa i membri della fondazione e i piccoli musicisti. Che, nel concerto fissato per questa mattina in piazza Duomo, accordano le note dei loro strumenti su un Inno alla gioia. «Ringrazio l’amministrazione comunale e tutti coloro che ci hanno sostenuto nella nostra battaglia», afferma Milazzo.
L’iter di assegnazione della struttura nel cuore del quartiere San Cristoforo – di cui però ancora non si conoscono i dettagli – prevede due appuntamenti fissati già per la prossima settimana. «Sabato 15 novembre ci sarà la firma del contratto per l’affidamento della struttura e martedì 18 la consegna delle chiavi», promette Bianco.
Presente in piazza Duomo anche l’assessore al Patrimonio Giuseppe Girlando che ieri in una nota emanata dall’ufficio stampa del Comune di Catania aveva espresso il proprio sostegno alla causa. «Abbiamo sempre detto che l’amministrazione comunale apprezza il lavoro della fondazione che in cinque anni ha formato alla musica centinaia di bambini che hanno eseguito quasi 57 concerti», aveva sottolineato Girlando. Sulla questione si è espresso anche il comitato etneo dell’Arci, che ha sottolineato la mancanza di un piano di gestione dei beni da parte del Comune.