Un motto rinascimentale che racchiude in sé la riscoperta del sapere degli antichi come strumento per avviare il rinnovamento culturale del Paese. Parte dal nome l’obiettivo di un’associazione avviata da quattro giovani ricercatori, tra cui il catanese Davide Drago. Serio ludere nasce nel settembre del 2014 con l’obiettivo di mettere in rete le esperienze che Drago, Tiziana Aramonte, Andrea Erboso e Francesca Zugno hanno maturato in anni di percorsi formativi e professionali. «Il futuro della ricerca all’interno dell’università italiana è grigio e questa è la motivazione che ci ha spinti a metterci in gioco, a creare qualcosa di nostro», commenta il ricercatore etneo. L’associazione – che ha sede a Venezia ma a breve sarà operativa anche nel territorio di Catania – si occupa di ricerca, promozione culturale e didattica in ambito storico e artistico, servizi editoriali e laboratori socio–culturali. E opera in tutto il territorio nazionale con l’idea di «superare i confini classici tra Nord e Sud», spiega Drago. Che aggiunge: «Cerchiamo di restituire al patrimonio culturale italiano il suo valore identitario, ridando contestualmente centralità al ruolo rivestito dalle nuove generazioni». Per farlo Serio Ludere collabora anche con Dondolo, azienda veneziana che si occupa di itinerari turistico-culturali. «La nostra associazione cura la parte storica del progetto, prestando molta attenzione al rapporto intrinseco tra storia e viaggio», precisa Drago.

«In barba all’idea dello studioso anziano, noioso e con le toppe alla giacca, noi siamo quattro ragazzi simpatici, dinamici e con tanta voglia di fare», sorride. Oltre che specialisti nel proprio campo. Aramonte è laureata in Storia, specializzata in Istituzioni veneziane e sta studiando Archivistica, Paleografia e Diplomatica presso l’archivio di Stato di Venezia. Anche Drago è laureato in Storia ma, a differenza della collega, è specializzato in banditismo in Sicilia e Veneto. Mentre Erboso e Zugno sono storici dell’arte. Il progetto Serio Ludere punta molto sull’approccio di freschezza tecnologica dei suoi fondatori. Anche in ambiti tradizionalmente poco lambiti dall’innovazione, come l’archivistica e l’organizzazione di attività didattiche. Il fine è quello di diventare metodo, identità, condivisione e dialogo. E realizzare un ponte di studio tra il Veneto e la Sicilia. «Il problema culturale risiede nel mancato investimento da parte delle amministrazioni nella ricerca, ma ci sarebbe tantissimo lavoro da fare».

Tra le iniziative dell’associazione ci sono Leggereteen – un blog di letture adolescenziali per genitori, curato dalla catanese Claudia Santonocito -, ricerche genealogiche, la pubblicazione dell’inventario dell’archivio del centro studi e documentazione dell’Agesci Sicilia e le lezioni di storia dell’arte gratuite e all’aperto. Con in cantiere anche l’idea di organizzare un concorso letterario. Da quando il sito è online, i fondatori hanno ricevuto decine di richieste di collaborazione. Drago, nonostante le dovute riserve, annuncia la possibilità di lavorare su un fornito patrimonio di documenti seicenteschi di un Comune dell’hinterland catanese. «Abbiamo iniziato un dialogo informale con chi possiede l’archivio, purtroppo non ordinato, e siamo in attesa di sviluppi», confida. E sottolinea come la Sicilia sia protagonista di un altro progetto, questa volta però di natura editoriale. «Si tratta della biografia dell’avvocato etneo Giovanni Albanese, un importante personaggio purtroppo poco noto», conclude.

E l’attenzione per la Sicilia ritorna in un altro progetto. «Stiamo collaborando con l’associazione Bootstrap Lab di Caltanissetta per realizzare un biblioteca all’aperto nella loro città», racconta Drago. L’idea di lavorare insieme nasce dalla comunità di intenti: la diffusione della cultura, anche se attraverso modi differenti. «Il modello al quale ci stiamo ispirando nella stesura del progetto è la Piazza dei Libri messa su dall’associazione Gammazita di Catania – conclude Davide Drago – Con la cultura si può fare tanto in molti campi».