Il partito democratico risponde picche all'azzeramento farsa di crocetta. Che ieri ha ribadito di non volere rinunciare a nelli scilabra e a lucia borsellino. La quale pero', probabilmente, se ne andra' con le sue gambe
Raciti: “Il PD chiede un governo profondamento nuovo”. Lucia Borsellino all’Aifa?
IL PARTITO DEMOCRATICO RISPONDE PICCHE ALL’AZZERAMENTO FARSA DI CROCETTA. CHE IERI HA RIBADITO DI NON VOLERE RINUNCIARE A NELLI SCILABRA E A LUCIA BORSELLINO. LA QUALE PERO’, PROBABILMENTE, SE NE ANDRA’ CON LE SUE GAMBE
Un “Governo rprofondamente nuovo”. Questa la risposta del PD a Rosario Crocetta che ieri, nel corso di una conferenza stampa, ha tentato di blindare il rimpasto della sua Giunta, mostrandosi, praticamente, indisponibile a mettere in discussione la poltrona di Nelli Scilabra e di Lucia Borsellino:
Non rinuncio alle battaglie che trasformano la Sicilia e fanno chiarezza. Quindi alle persone che in qualche modo hanno incarnato di più queste battaglie. Questo mi sembra che anche gli alleati lo chiedono. Non faccio nomi per non creare difficoltà a queste persone ha detto ieri Crocetta però alla battaglia per il rinnovamento e contro gli sprechi nella Formazione non ci rinuncio, così come a quella per il rinnovo nella sanità”.
Quello della sanità potrebbe essere un falso problema. Voci sempre più insistenti dicono che l’attuale assessore regionale alla Salute è intenzionata a dire addio alla sua esperienza nel Governo Crocetta. E che potrebbe farlo a Marzo, accettando un incarico all’Aifa, l’Agenzia italiana per il farmaco, disponibile dalla prossima primavera.
Al di là delle intenzioni della Borsellino, va da sé che il vero cruccio di Crocetta è l’assessorato alla Formazione professionale, destinato a maneggiare fiumi di risorse pubbliche. Salvare la ‘soldatessa Nelli’, quindi, ad ogni costo. Ma la battaglia, su questo fronte, si fa ogni giorno più dura.
Perché il PD, di cedere al suo ‘azzeramento farsa’, pare non avere intenzione. Almeno a giudicare dalla nota diramata dopo la riunione del gruppo parlamentare, andata in scena stamattina all’Ars, alla presenza del segretario regionale, Fausto Raciti, dove si ribadisce la neccessità “di un governo profondamente nuovo con una forte legittimazione politica, che nei prossimi tre anni sappia risanare i conti e rilanciare un programma di cambiamento per la Sicilia”.
Una linea cui sembra conformarsi anche l’Udc, la quale si dice pronta a cambiare tutti i nomi se la coalizione deciderà così.
Insomma, il braccio di ferro continua. Come abbiamo già avuto modo di dire, l’accordo Crocetta-PD, cui in molti hanno pensato dopo l’annuncio dell’azzeramento della Giunta – arrivato giusto in tempo per evitare il voto in Aula della mozione di censura contro la Scilabra – non c’era e non c’è.
A questo punto, i tempi di una crisi che doveva essere lampo potrebbero allungarsi e non di poco.
Intanto, oggi, a Palermo, si celebra l’incontro ‘farsa’ tra il governatore e lo sceriffo di Renzi, Graziano Delrio. Un incontro che dovrebbe servire Crocetta a farsi fare l’elemosina da Roma per pagare le categorie sociali lasciate senza soldi in questo fine anno e per poter comporre i conti del bilancio regionale 2015.
La cosa è assurda: il Presidente della Regione siciliana prima, per accontenare il Governo nazionale, rinuncia ai contenziosi con lo Stato che avrebbero potuto risolvere i problemi finanziari della Sicilia (le stime parlano di 5-6 miliardi). Ora, però, chiede aiuto a quelli che, con il suo assenso, hanno depredato la Regione siciliana.
Non ci stupiremmo di scoprire che a Roma se la ridono alla grande… A ridere un po’ meno sono i Siciliani.