Colpo di scena all’Ars: rimandata la mozione di censura alla Scilabra. Cordaro: “Una vergogna”

LO HA DECISO OGGI A MAGGIORANZA LA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO. LE DICHIARAZIONI DI TOTO CORDARO, MARCO FACONE E DEI PARLAMENTARI DEL MOVIMENTO 5 STELLE

Nuova piece teatrale all’Ars.  La mozione di censura nei confronti dell’assessore regionale alla Formazione, Nelli Scilabra, che doveva essere votata domani, è stata rinviata alla prossima settimana. Così come quella nei confronti dell’assessore alle attività produttive, Linda Vancheri, che sarebbe dovuta arrivare in Aula giovedì.

Lo ha deciso la  conferenza dei capigruppo, riunita oggi pomeriggio a Palazzo Reale – sede dell’Assemblea regionale siciliana –  con i voti del 60 per cento dei parlamentari presenti alla riunione.

Per il rinvio dell’esame delle mozioni di censura si sono pronunciati PD, Megafono, Drs, Articolo 4. A favore del rinvio anche Santi Formica, deputato della Lista Musumeci, e i deputati dell’Mpa Partito dei Siciliani e del gruppo misto.

Per il PD va detto che era presente il capogruppo, Baldo Gucciardi, vicino a Lumia: ovvio il suo “Sì” al rinvio dell’esame delle mozioni.

Contrari al rinvio Forza Italia, Pid, Ncd e Movimento 5 Stelle.

Giustificazione ufficiale: la Commissione elettorale di Siracusa non ha ancora effettuato la proclamazione degli eletti. Ciò significa che il neo-eletto Pippo Gennuso, non può ancora sostituire Pippo Gianni. L’Assemblea regionale non sarebbe al completo. Manca il plenum, insomma.

In un primo momento sembrava che la questione potesse pregiudicare solo l’elezione del vice presidente di Sala d’Ercole (posto vacante da quando Salvo Pogliese, deputato di Forza Italia, è stato eletto a Bruxelles), invece, a sorpresa, la maggioranza dei prlamentari presenti alla conferenza dei capigruppo ha optato per il ‘liberi tutti’ ancora per qualche giorno.

Intanto arrivano i primi commenti: “E’ una vergogna, una delle tante di questo governo – dice Toto Cordaro, presidente del gruppo Pid Cp-Grande Sud all’Ars -. Esprimo la più convinta contrarietà nei confronti di questo modo di procedere che ha portato all’ennesimo rinvio della discussione della mozione di censura per l’assessore Scilabra”.

“La già consolidata tecnica del galleggiamento da parte di Crocetta e del suo governo – prosegue Cordaro – che sta alla base di questo rinvio, in questa congiuntura e con le gravi difficoltà in cui si trova la Regione, diventa a dir poco offensiva nei confronti della Sicilia e dei siciliani. Il rinvio deciso dalla conferenza dei capigruppo a maggioranza non fa che alimentare le tensioni e risulta poco comprensibile agli occhi dei cittadini. In ogni caso, va da sé che la discussione della mozione di censura nei confronti dell’assessore Scilabra non potrà che tenersi solo qualche giorno prima di quella di sfiducia nei confronti del presidente della Regione”.

Pacato ma fermo il commento del capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone:

“E’ prevalsa la forza dei numeri e i gruppi di maggioranza, che rappresentano i due terzi dei deputati, hanno fatto slittare un argomento che poteva benissimo essere trattato senza violazione alcuna. Poteva essere, tra l’altro, avviata la discussione comunque domani e votata la mozione la prossima settimana”.

Ironico il commento dei parlamentari del Movimento 5 Stelle:

“E’ già partito il salvaNelli. Questi eterni rinvii non ci convincono per nulla. Vorremmo capire quali partite si stanno giocando dietro questa continua melina, che ha paralizzato per quasi un mese Sala d’Ercole”.

“Da metà settembre – affermano Valentina Zafarana e Salvatore Siragusa – non si fa praticamente nulla e chissà per quanto la cosa dovrà durare ancora. Non è assolutamente certo, infatti, che la proclamazione degli eletti avvenga a stretto giro di posta. Basta con questa presa in giro, soprattutto per rispetto di tutti quei Siciliani che attendono risposte da questo Parlamento”.

“Vergognose – continuano i deputati – sono anche le dichiarazioni rilasciate oggi da Crocetta, che per salvare la Scilabra sarebbe pronto a cambiarle la delega e a spostarla all’assessorato all’Ambiente, ormai diventato una sorta di parcheggio e non uno dei posti nevralgici della Regione”.

“Questa affermazione è doppiamente grave – concludono i parlamentari del Movimento 5 Stelle -: da un lato, infatti, Crocetta si fa beffe del Parlamento, dall’altro certifica la sua scarsa considerazione dell’assessore tutt’ora in carica all’Ambiente, relegato al ruolo del tappabuchi”.


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