Genitori adolescenti: quali rischi?

di Claudia Corbari

Sempre più spesso ci troviamo a fare i conti con accese discussioni circa il ruolo genitoriale.

Si parla di adozione, di famiglie monogenitoriali e di famiglie allargate, di inseminazione artificiale e di genitorialità omosessuale e, puntualmente, ci si interroga sulle questioni squisitamente etiche, così come sui rischi che comportano determinate scelte.

In questo articolo si vuole porre l’attenzione sulla genitorialità in adolescenza e sui rischi ad essa connessi.

L’adolescenza è, di per sé, un periodo molto critico della vita in quanto comporta trasformazioni di tipo fisico, cognitivo e sociale che possono avere forti ripercussioni sulle competenze genitoriali e sulle relazioni tra madre e bambino.

Nel corso del periodo adolescenziale, infatti, la persona vive due importanti compiti di sviluppo: l’integrazione nell’immagine di sé delle trasformazioni fisiche e, quindi, somatiche e sessuali conseguenti alla pubertà, e la presa di distanza dai modelli genitoriali che, fino a quel momento, si configuravano come linee guida.

Queste trasformazioni, se vissute durante una gravidanza e la nascita del pargolo, possono avere importanti e negative ripercussioni sulla vita di madre e figlio.

Allontanarsi dalla figura materna comporta un gran cambiamento per la ragazza che, da un lato sarà ancora coinvolta nei conflitti di una figlia adolescente e, dall’altro, dovrà assumere dei compiti materni. L’adolescenza, d’altro canto, è il periodo delle ambivalenze e così, una gravidanza a quell’età porterà con sé sia la spinta a sfuggire dalle difficili dinamiche di separazione ed individuazione dalla figura materna o, più in generale, dai genitori, sia la conferma che il proprio corpo funzioni esattamente come quello della propria madre.

Tutti questi conflitti, associati alle rappresentazioni e alle aspettative con le quali tutti i neo-genitori devono fare i conti e che preparano al faticoso compito di accettazione ed accoglienza del nuovo arrivato, nel caso dell’adolescente possono essere di ostacolo alla costruzione dell’identità femminile prima che di quella materna e possono quindi impedire lo sviluppo di un Sé genitoriale adeguato e competente.

Gli studi che sono stati fatti in merito hanno evidenziato che le mamme adolescenti, in misura maggiore rispetto a quelle adulte, possono presentare sintomi depressivi, così come abusare di sostanze e maltrattare i propri figli; possono inoltre provare un maggior numero di emozioni negative e, a causa dei compiti di sviluppo sopra citati, avere una scarsa autostima.

Oggi diamo per assodato che il comportamento, così come lo stato d’animo del genitore, possa avere delle importanti ripercussioni nella vita dei figli e, per l’appunto, nel caso di genitori con scarsa autostima, come può più spesso accadere negli adolescenti, il figlio potrà avere delle difficoltà ad autoregolarsi e a controllarsi; queste problematiche potranno presentarsi, in età scolare, sotto forma di difficoltà nelle funzioni cognitive che potranno influenzare le relazioni sociali.

È inoltre provato che i figli di madri depresse, siano esse adulte o adolescenti, possano sviluppare dei pattern di interazione affettiva disadattivi o essere passivi nello stile di adattamento all’ambiente circostante. Gli stili di attaccamento che il più delle volte sviluppano questi bambini sono quelli evitante e disorganizzato che, per i profani, sono stili di attaccamento parecchio problematici per i quali l’approfondimento è rimandato ad un prossimo articolo.

Adesso ci si limita a sensibilizzare il lettore, mediante questi brevi riferimenti psicologici, a riflettere sull’importanza di una visione che non sia esclusivamente morale, etica o culturale circa la concezione di genitorialità o di famiglia possibile, ma di portare l’attenzione sul benessere di chi la la famiglia la vive, considerando non solo il genere sessuale o ciò che culturalmente appare assodato, ma quali siano le condizioni per far cresce sani i bambini.

 

Per contattare la Dott.ssa Claudia Corbari, inviare una e-mail al seguente indirizzo: corbariclaudia@gmail.com

 

Riferimenti bibliografici:

Ammaniti M., 2010. Psicopatologia dello sviluppo. Modelli teorici e percorsi a rischio. Milano: Raffaello Cortina Editore.

 


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