Alla fine, dopo tutto il bailamme di questi giorni, uscirebbero dalla giunta mariarita sgarlata e michela stancheris per fare posto a giovanni villari e cataldo salerno. Il primo e' il co-cognato del presidente della regione. Il secondo e' vicino a patrizia monterosso. Insomma, tutto dentro il 'cerchio magico'. . .
Il finto (e farsesco) rimpasto di Crocetta e Raciti
ALLA FINE, DOPO TUTTO IL BAILAMME DI QUESTI GIORNI, USCIREBBERO DALLA GIUNTA MARIARITA SGARLATA E MICHELA STANCHERIS PER FARE POSTO A GIOVANNI VILLARI E CATALDO SALERNO. IL PRIMO E’ IL CO-COGNATO DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE. IL SECONDO E’ VICINO A PATRIZIA MONTEROSSO. INSOMMA, TUTTO DENTRO IL ‘CERCHIO MAGICO’…
Ora, non per farci i fatti degli altri – in questo caso i fatti del Governo regionale di Rosario Crocetta – ma si può tacere davanti a tutto quello che sta succedendo e che potrebbe succedere nei prossimi giorni?
Noi speravamo in un cambiamento profondo della compagine della Giunta regionale che ha gettato nel disastro economico, politico, sociale e morale la Sicilia.
Non potendo mandare a casa un presidente della Regione oggettivamente inadeguato (nessuno, a Sala d’Ercole, ha intenzione dimettersi per liberare la nostra Isola da Crocetta: perché con l’attuale legge elettorale, se 46 deputati dell’Ars su 90 votano la sfiducia al Governo, vanno a casa tutti: presidente della Regione, Giunta e Parlamento siciliano) si era parlato di sostituire tutt’e dodici gli assessori regionali.
Ora, invece, apprendiamo che ne verrebbero sostituiti solo due. Il PD – si dice – presenterebbe tre quattro nomi: i due assessori già in carica, e cioè Maurizio Agnello (area di Giuseppe Lupo) e Giuseppe Bruno (a ‘mezzadria’ tra Davide Faraone e il senatore Giuseppe Lumia) e altri due nomi ‘nuovi’ che nuovi non sono affatto: Angelo Villari, del quale si parla da oltre un anno, e Cataldo Salerno.
Insomma, rischiamo di assistere a una grande farsa. Crocetta, in pratica, si sbarazzerebbe di Mariarita Sgarlata e di Michela Stancheris. Al posto di queste due donne andrebbero i già citati Villari e Salerno.
Villari viene dato vicino ai deputati di Sala d’Ercole Concetta Raia e Antonello Cracolici. E anche a una terza deputata regionale del PD, Mariella Maggio. E anche alla parlamentare nazionale del PD, Luisella Albanella. Altri ancora dicono che, sottobanco, Angelo Villari ‘tresca’ con il solito senatore Giuseppe Lumia.
Questo è quello che si dice. Poi c’è quello che “è”. Angelo Villari è il cognato del fratello del presidente della Regione, Rosario Crocetta.
In pratica, intruppando in Giunta Angelo Villari, il governatore continuerebbe a giocare in casa, perché si metterebbe dentro il suo co-cognato con il quale passa le feste comandate. Una farsa.
Non va meglio con Cataldo Salerno, uomo-ombra di Mirello Crisafulli a Enna, già presidente della Provincia, sempre di Enna, oggi presidente dell’università Kore. Fin qui – a parte il ‘consociativismo radicale’ di Crisafulli – nulla da dire.
Il problema è che Salerno è, ormai da anni, in ottimi rapporti politici e amministrativi con la ‘filososa’ di Palazzo d’Oleans, cioè con la segretario generale della presidenza della Regione, Patrizia Monterosso.
In soldoni, effettuando il ‘rimpasto’ con questi due personaggi, Crocetta ‘rimpasterebbe’ la stessa pasta per ottenere la stessa ‘pizza’ che propina ai siciliani da due anni.
Riassumendo.
Uno dei nuovi assessori dovrebbe essere il co-cognato del presidente Crocetta, Angelo Villari.
Il secondo dei nuovi assessori – Cataldo Salerno – sarebbe vicino a Patrizia Monterosso, autorevole esponente del ‘cerchio magico’ di Crocetta.
All’Economia il PD è già stato piazzato Maurizio Agnello, che ha partecipato ‘attivamente’ e con ‘successo’ alla ‘svendita’ della Regione siciliana a Roma, avallando la vergognosa rinuncia ai contenziosi finanziari con Roma.
Al Lavoro è stato sistemato Giuseppe Bruno, che ha dato ampia dimostrazione della sua ‘bravura’ nella vicenda del flp-day, fatto amministrativo che riguarda il suo assessorato, ma che è stato gestito con grande ‘successo’ da Nelli Scilabra.
La stessa Scilabra – che dovrebbe essere mandata a casa con una mozione di censura – dovrebbe essere salvata da Roma con un autorevole intervento di Berlusconi sul gruppo parlamentare di Forza Italia all’Ars.
Chiediamo al segretario regionale del PD, Fausto Raciti: è tutto qui il grande cambiamento che la Sicilia si attende dal suo Partito?
Come al solito, cambiare tutto per non cambiare nulla?
P.s.
Scusi, segretario Raciti: si è accorto o no che il suo Partito starebbe per mandare al Governo quattro uomini? Ma donne valide non ce ne sono nel Partito Democratico della Sicilia?