Al question time interrogazione sul virus
Ebola, Rondini “Quarantena per gli immigrati”. Lorenzin: “Nessun caso a Lampedusa”
AL QUESTION TIME INTERROGAZIONE SUL VIRUS
La paura del virus Ebola, che sta percorrendo l’Europa intera (la Gran Bretagna ha parlato di una vera e propria minaccia) e l’America, è stata oggetto, nel primo pomeriggio di oggi, di una interrogazione a risposta immediata alla Camera dei Deputati. Primo firmatario, Marco Rondini, parlamentare della Lega Nord. Il quale, senza troppe parafrasi, ha chiesto al Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, di predisporre immediatamente un sistema di quarantena per i migranti che arrivano sulle coste italiane ( o meglio, sulle coste siciliane):
“Le chiediamo di predisporre un sistema di quarantena sia per i migranti che arrivano attarverso Mare Nostrum che per quelli che arrivano in altro modo. Anche perché- ha sottolineato Rondini- tra i migranti che arrivano ci sono anche nigeriani ed in Nigeria ci sono già casi accertati di Ebola”.
La risposta del Ministro è stata piccata. Ad innervosire Beatrice Lorenzin un sito (non sappiamo quale)- mostrato all’Aula dallo schermo del suo telefonino- che ha parlato di casi di Ebola a Lampedusa, almeno tre:
“E’ una notizia del tutto falsa. Non c’è nessun caso a Lampedusa, né nel resto d’Italia. Questo tipo di informazioni sono pericolose, si tratta di procurato allarme. Non solo non c’e’ stato nessun caso di Ebola, ma ho chiamato stamattina il centro di Lampedusa e mi dicono che negli ultimi giorni non e’ stato verificato nessun caso di malattia neanche lieve”.
In effetti a Lampedusa, per ora, non ci sono sbarchi, o comunque sono pochissimi.
Poi, smentita questa notizia, è entrata nel merito dell’interrogazione:
“Non c’è pericolo per l’Italia. Noi abbiamo agito prima degli altri, ma in modo silenzioso per evitare allarmismi, abbiamo allertato porti, aeroporti, compagnie aeree e tutti gli interessati che da mesi fanno check e controlli in chi arriva dalle zone interessate. Dal 21 giugno inoltre abbiamo iniziato a fare i controlli sanitari sui rifugiati direttamente in mare, e predisposto anche i sistemi per una eventuale quarantena in mare. Ritengo quindi di poter tranquillizzare la popolazione”.
Rondini però si è detto del tutto insoddisfatto della risposta: “Il controllo sulle navi è una misura del tutto insufficente, perché il tempo di incubazione del virus va dai 3 ai 21 giorni”.
Poi la stoccata: “Con le vostre risposte cercate di tranquilizzare l’opinione pubblica usando anche immagini di queste povere persone che arrivano. Non dite però che questa scriteriata operazione Mare Nostrum sta avendo e potrà avere conseguenza sulla popolazione italiana, anche dal punto di vista sanitario. Vi abbiamo suggerito la soluzione: create dei campi in loco, prima che partano, dove attivare un vero cordone sanitario”.
Intanto, è salito a 932 il numero dei decessi causati dal virus dell’Ebola in Africa Occidentale, con 1.711 casi accertati: lo ha reso noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Mentre in Nigeria, che finora era rimasta immune, c’è già la seconda vittima della malattia. In totale si sono registrati sette casi di contagio, tutti a Lagos, la citta’ piu’ grande dell’Africa occidentale. Lo rende noto il ministro della Salute nigeriano, Onyebuchi Chukwu.
Si sa anche di un missionario spagnolo, Miguel Pajares, risultato positivo al test per l’Ebola. Lo rende noto il ministero della Difesa della Spagna che sta predisponendo il rimpatrio dalla Sierra Leone. E’ già arrivata in America, invece, Nancy Writebol, la missionaria che ha contratto, insieme al dottor Kent Brantly, il virus dell’ebola in Liberia.
E’ morto invece il cittadino saudita che si era ammalato dopo un viaggio nei Paesi dell’Africa occidentale.
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