Dopo oltre trent’anni si interrompono gli ‘appalti eterni’ nel Porto di Termini Imerese

LA FINE DI QUESTA ‘MANCIUGGHIA’, A QUANTO PARE, GETTA NELLO SCONFORTO IL NUOVO CENTRODESTRA, PARTITO DI AFFARI & DI GOVERNO, CHE SI ERA INSERITO ‘BENE’… I DOLORI DI PIETRO ALONGI

“La soppressione dell’articolo 19 è un atto gravissimo per due essenziali motivi: perché colpisce importanti realtà economiche dell’Isola e perché è il frutto di una imboscata politica”.

Al parlamentare regionale del Nuovo centrodestra democratico, Pietro Alongi, la ‘bocciatura’, decretata da Sala d’Ercole, nel corso della votazione sulla terza manovra finanziaria, sui fondi per gli interporti di Termini Imerese e Catania non va proprio giù.

Dice il deputato alfaniano a proposito dell’annullamento della ricapitalizzazione della società Interporti Sicilia: “Si blocca una virtuosa azione propulsiva avviatasi con un finanziamento di 90 milioni, che sarebbe stato ossigeno per un’area martoriata qual è quella di Termini, ormai a rischio di vera e propria desertificazione industriale e occupazionale. Si annulla il prosieguo degli interventi a Catania, dove 40 milioni sono già stati impiegati in opere già ultimate, ma altrettanti appaltati. Quindi, di fatto, si vuol costringere la società a chiudere, con tutte le conseguenze nefaste che questo comporterà per l’intero territorio isolano e, in particolare, per la cintura del Palermitano”.

“Inoltre – riprende Alongi che, questa notte in Aula, è intervenuto per difendere strenuamente la ricapitalizzazione della spa – la presentazione dell’emendamento pentastellato e il suo voto segreto sono stati una vera e propria imboscata politica”.

“I numeri finali parlano chiaro – prosegue il deputato del Nuovo centrodestra -: è stato anche creato, ad arte, un problema al governatore Rosario Crocetta, poiché l’emendamento non poteva essere approvato se non con largo consenso (segreto) da parte di altrettanto ampi pezzi della maggioranza”.

“Per questo – conclude D’Alongi – sono certo che il presidente, così come è stato costretto dai fatti a dichiarare in Aula, saprà trovare una soluzione per ovviare a un provvedimento che sarebbe una jattura per Termini, per Catania e per tutta la Sicilia. Noi siamo opposizione, ma seria e responsabile e non giochiamo sulla pelle dei cittadini!”.

Nota a margine

Non abbiamo capito l’ultimo passaggio del comunicato dell’onorevole Alongi: che significa che il presidente Crocetta “saprà trovare una soluzione”? Che il Governo regionale tirerà fuori i soldi per Termini Imerese – cioè per foraggiare l’interporto che interessa molto al nostro deputato – nonostante il voto contrario di Sala d’Ercole?

Onorevole Alongi, le piaccia o no, ma la democrazia è democrazia: lei e i suoi ‘compari’ di Termini Imerese, dovrete mettervi in fila: alla prossima sessione legislativa potrete ripresentare un disegno di legge apposito sulla ricapitalizzazione di questa società. Se l’Aula dirà sì, bene. Sennò lei, il governatore Crocetta e il senatore Giuseppe Lumia vi attaccherete al tram chiamato ‘desiderio abortito’.

Lei è giovane, onorevole Alongi. E visto che è giovane le riveleremo un ‘gran segreto’: due sono le cose di Termini Imerese che, negli ultimi trent’anni e forse più, sono costate una barca di soldi alla collettività: lo stabilimento Fiat e il porto. Del primo ci siamo liberati, del secondo stiamo cominciando piano piano a liberarci.

Senza Fiat e senza ‘manciugghe’ per gli eterni lavori del Porto, Termini Imerese potrà iniziare a programmare il proprio futuro pensando al binomio cultura-turismo, magari programmando un vero porto turistico (senza ‘manciugghe’ sugli appalti).

 

Quanto al Nuovo centrodestra democratico partito di opposizione, beh, onorevole Alongi, cerchiamo di essere seri…


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