Crsi dell’edilizia in Sicilia: Cgil, Cisl e Uil mostrano i muscoli al Governo regionale

DOMANDA: E’ UNA COSA SERIA O LA SOLITA SCENEGGIATA PER TENERE BUONI I LAVORATORI DEL SETTORE?

“Se il governo Crocetta continua a eludere il confronto con i sindacati degli edili siciliani, entro il mese, continueremo a livello regionale le manifestazioni iniziate a livello territoriale. Non è concesso ad alcuno in questa grave situazione di crisi, fare il condottiero solitario e non condividere con le parti sociali le difficoltà e le opportunità che si possono cogliere lavorando assieme”.

A dirlo sono i segretari generali regionali di Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, Angelo Gallo, Santino Barbera e Franco Tarantino al termine degli esecutivi unitari delle tre sigle sindacali riunitisi a Palermo. Ha concluso i lavori il segretario nazionale della Feneal Uil, Emilio Correale. Nel corso della riunione è stato fatto il punto della situazione lavorativa nelle costruzioni in Sicilia dopo le numerose e partecipate manifestazioni locali ed è emersa la difficoltà del sindacato di interloquire ufficialmente con la classe politica siciliana, dimostratasi fino ad oggi inconcludente e incapace di dare risposte certe e in tempi brevi alle migliaia di disoccupati siciliani.

“La situazione drammatica che sta vivendo il settore non è solo figlia della crisi economica – hanno dichiarato Gallo, Barbera e Tarantino – ma anche dell’incapacità della politica e della burocrazia. Ad oggi c’è il concreto rischio di restituire alla fine del prossimo anno quasi 3 miliardi di euro di fondi comunitari perché non si è in grado di spenderli. Non si è capaci neanche di far partire i lavori in infrastrutture già appaltati e assegnati e bloccati da meri cavilli burocratici, come i porti di Termini Imerese, Pozzallo e Siracusa, e le grosse infrastrutture quali la strada a scorrimento veloce Nord-Sud (Santo Stefano di Camastra-Gela), i cui cantieri sono installati, ma non si capisce perché sono ancora fermi”.

I sindacati sottolineano inoltre che alcune centinaia di opere, nonostante siano appaltate, non riescono a diventare cantieri e lavoro produttivo per dare speranza occupazionale agli oltre 70 mila edili disoccupati in Sicilia.

Nel dibattito è emerso anche l’enorme ricorso al lavoro nero nel settore, a causa della carenza di controlli e dell’inattività forzata degli ispettorati del Lavoro territoriali, depotenziati in termini di risorse economiche e umane per scelte politiche.

“Ad oggi l’unico sostegno al reddito – dichiarano Gallo, Barbera e Tarantino – per i disoccupati edili sono gli ammortizzatori sociali in deroga, ma da sei mesi si attende una decisione precisa dell’assessorato regionale al Lavoro, col risultato che questi fondi sono bloccati per una mancata programmazione economica di questo ramo dell’Amministrazione regionale”.

I segretari Gallo, Barbera e Tarantino hanno chiesto alcune settimane fa un incontro all’assessore regionale al Lavoro, Giuseppe Bruno, e all’assessore regionale alle Infrastrutture, Nico Torrisi, per affrontare questi temi, ma ad oggi non hanno ricevuto alcuna risposta.

Nota a margine

Ma cosa aspettano a scendere in piazza? Quello che abbiamo riportato è un comunicato a favore dei lavoratori di questo settore? O serve solo per tenerli buoni e consentire a Cgil, Cisl e Uil di fare da ‘sgabello’ al Governo regionale sulla pelle degli stessi lavoratori?

Le nostre sono solo domande.


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