Le coop scendono in campo per salvare la funzionalita' dell'istituto. E chiedono al presidente di ricostituire un cda che ponga fine al lungo commissariamento
Protesta delle coop: “No al taglio di risorse per l’Ircac, Crocetta riporti la legalità”
LE COOP SCENDONO IN CAMPO PER SALVARE LA FUNZIONALITA’ DELL’ISTITUTO. E CHIEDONO AL PRESIDENTE DI RICOSTITUIRE UN CDA CHE PONGA FINE AL LUNGO COMMISSARIAMENTO
Togliere ulteriori risorse all’IRCAC significa non avere alcuna attenzione per le cooperative, oggi come non mai bisognose di credito, e trascurare il fatto che esse sono state le uniche ad avere incrementato gli occupati in questa fase di crisi per il mondo produttivo. Risultato costruito sul sacrificio e sul convincimento che la risposta alla domanda di lavoro dei soci è più importante della redditività. Ma questo assunto, che ha fatto crescere gli occupati in Sicilia del 9,1 % nel periodo di crisi, ha ridotto la solidità economica delle cooperative, e con essa la capacità di accesso al credito. Depotenziare l’IRCAC significa volere la fine di molte delle oltre 11.000 cooperative siciliane e dire ai loro 500.000 soci ed ai loro 95.000 occupati che il Governo Regionale lavora contro i loro interessi”.
È questa la reazione di AGCI, CONFCOOPERATIVE, LEGACOOP, UNCI ed UNICOOP alla notizia di un ulteriore prelievo di risorse dai fondi IRCAC.
“E vogliamo ricordare al Presidente Crocetta” continua la nota “che con la finanziaria 2014, poi bocciata dal Commissario dello Stato, che aveva già prelevato 10 milioni di fondi, si era raggiunto un accordo con il Governo che prevedeva di destinare le risorse ulteriori dell’IRCAC a progetti di sviluppo cooperativo. Allora chiediamo al Governo, a nome dei nostri soci, se ritiene che l’affidabilità sia un valore, di ritornare decisamente a quella impostazione. E nel contempo evidenziamo l’esigenza di fare uscire l’IRCAC dalla palude del commissariamento. L’Istituto da sette anni, al di fuori di ogni previsione del legge, è governato da un Commissario. E da due anni è privo anche dellOrgano di Controllo. Allora chiediamo al Presidente Crocetta di, ripristinare la legalità, di pensare alle cooperative ed ai loro soci, a quelle cooperative che non delocalizzano, che continuano, malgrado tutto, a investire ed a creare occupazione in Sicilia. Il Governo non penalizzi ulteriormente questo mondo, si lascino le risorse dell’IRCAC alla naturale destinazione del cooperative, si rinnovi il Consiglio di Amministrazione e l’Organo di Controllo dell’istituto, si portino insomma in primo piano le esigenze delle cooperative che nellattuale momento congiunturale necessitano ancora di più del credito agevolato
Le Centrali chiedono al Presidente della Regione un incontro urgente.