Migranti: Roma proclami lo stato d’emergenza

Sono già più di 50mila i migranti sbarcati in Sicilia dall’inizio dell’anno. Un vero e proprio record che sta facendo impallidire anche i numeri del 2011, l’anno della Primavera araba, quando si parlava di esodo di proporzione bibliche (secondo il Viminale tre anni fa gli arrivi erano stati 43mila, secondo altre fonti 60mila).

Tragedia umane e viaggi della speranza, certamente. Ma il fenomeno sta mandando in tilt la Sicilia, che da sola sopporta il peso di oltre il 40% dell’accoglienza migranti.

Ormai, ogni giorno, Sindaci e Prefetti lanciano l’allarme: così non possiamo andare avanti, i centri di accoglienza sono al collasso, le risorse poche. Ma sia Roma che Bruxelles, praticamente se ne infischiano.

Ieri, il primo cittadino di Catania, Enzo Bianco, ha tagliato la testa al toro chiedendo al Governo nazionale di proclamare lo stato di emergenza.

Proposta che oggi, mentre al porto di Palermo stanno sbarcando 500 immigrati che saranno accolti in alcune parrocchie, rilancia la Cisl regionale:

“Di fronte a un’emergenza umanitaria non sostenibile dalle sole comunità siciliane – scrive la Cisl rivolgendosi a Bianco – che pure offrono grande solidarietà – sottolinea – ma con mezzi, risorse e strutture insufficienti, hai svolto a favore della Sicilia, con la tua proposta, il ruolo di altri che invece privilegiano insopportabili passerelle molto ricercate, in particolare, da alcuni personaggi politici”.

“L’Europa – si legge ancora – ci ha abbandonato, il governo ritarda. L’accoglienza a terra è un disastro e un esempio di incivilità. Solo in mare, grazie alla Marina, alla Guardia costiera e alle altre forze militari, stiamo dimostrando capacità, sensibilità ed efficienza”.

Gli sbarchi infiniti di migranti: la Sicilia lasciata sola
Immigrati: più di 50mila arrivi dall’inizio dell’anno, battutto ogni record


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