La nostra agricoltura distrutta sull'altare di accordi che hanno favorito altri paesi
La denuncia di Coldiretti: “L’Italia invasa da arance straniere”
LA NOSTRA AGRICOLTURA DISTRUTTA SULL’ALTARE DI ACCORDI CHE HANNO FAVORITO ALTRI PAESI
Come mai la produzione agrumicola siciliana è in crisi? Come è possibile che nella terra dove gli agrumi sono considerati i più buoni al mondo, gli agricoltori non riescono a campare? La risposta c’è: gli accordi internazionli hanno danneggiato la nostra agricoltura, grazie anche all’incapacità di una classe politica che non si è spesa per proteggere i nostri tesori.
I numeri della crisi sono pesanti. Li snocciola la Coldiretti:
“Nel 2013 in Italia e’ stato importato il 20% in piu’ di arance rispetto all’anno precedente. 220,6 milioni di chili per un valore di 125,6 milioni di euro che rappresenta piu’ del 26 per cento sul 2012. Eccoli i numeri che dimostrano le ragioni della crisi agrumicola siciliana – affermano in una nota il presidente e il direttore della Coldiretti Sicilia, Alessandro Chiarelli e Giuseppe Campione.
Una crisi determinata anche e soprattutto dagli accordi internazionali che hanno favorito l’entrata in Italia di agrumi che hanno deprezzato i nostri. Basti pensare – aggiungono – che l’anno scorso soltanto le importazioni dall’Egitto sono piu’ che raddoppiate (+110 per cento) con una concorrenza sleale nei confronti della produzione siciliana. Da un lato aumentano gli arrivi e dall’altro tutte le iniziative che mirano a crescere vengono bocciate da azioni politiche assurde.
Basti pensare all’emendamento che favoriva l’aumento di percentuale di ‘vera’ frutta nelle bibite. Arrivare al 20 per cento favorirebbe l’utilizzo di almeno duecento milioni di chili di arance all’anno in piu’ – affermano ancora – La nostra e’ una battaglia per tutti i consumatori, soprattutto bambini che bevono delle bibite gassate che di frutta hanno solo un vago sentore. Una battaglia che sta interessando tutti gli enti locali siciliani a cui abbiamo proposto di votare un ordine del giorno che li impegna a favorire quest’aumento”.