E'stato parlamentare regionale per due legislature. I ricordi di un cronista
Addio a Guido Virzì, figura storica della destra a Palermo
E’STATO PARLAMENTARE REGIONALE PER DUE LEGISLATURE. I RICORDI DI UN CRONISTA
Era un uomo di grandi passioni politiche, Guido Virzì. E, per certi versi, di altri tempi. Ci ha lasciato ieri, a 65 anni. Tra i suoi tanti amici – ne siamo certi – lascia un grande vuoto.
Conosco, anzi conoscevo Guido dai primi anni ’70 del secolo passato. Militava in un mondo molto lontano dal mio: quello dell’Msi di Giorgio Almirante. Quella di allora era un’altra Palermo. Una Palermo dove, nei Licei, la politica era particolarmente sentita e vissuta.
Se non ricordo male, lui era del Terzo Liceo Scientifico, dalle parti di via Malaspina. Erano gli anni delle ‘legnate’, delle ‘spranghe’, delle ‘catene’. Comunisti, fascisti e anarchici se le davano di santa ragione. Allora la politica, tra i ragazzi, si faceva anche a botte.
Gli anni ’80 sono stati, tutto sommato, più tranquilli. Magari in Piazza Politeama, quando parlava Almirante, ogni tanto si creava un po’ di ‘maretta’. Ogni tanto quando le autorità non chiudevano al traffico la strada, ci pensavano i giovani di questo Partito bloccarla: e Guido Virzì era tra questi.
Sempre magrissimo, sempre con la barba, sempre pronto replicare con la sua dialettica colta, a volte ironica, a volte un po’ troppo sarcastica.
Già nella seconda metà degli anni ’80 era cambiato. Era meno irruento. Era diventato un politico.
Ci siamo rivisti in Assemblea regionale siciliana. Era la legislatura 1991-1996. Guido Virzì lavorava al gruppo parlamentare del Movimento sociale italiano destra nazionale. Se non ricordo male, capogruppo di questo Partito era Nicola Cristaldi. E Guido era con lui.
Alle elezioni regionali del 1996, questo lo ricordo bene, è stato eletto all’Ars. Ha fatto – molto bene – il deputato regionale.
Ricordo che, a un certo punto, ‘spattò’ con Cristaldi, che allora era il presidente dell’Assemblea regionale siciliana. La cosa, ricordo, mi colpì. Li avevo visti sempre insieme dal ’91 al ’96: e vederli che nemmeno si sfioravano mi sembrava strano.
Scrissi anche un articolo su Virzì, definendolo il “Bruto di Cristaldi”. L’onorevole Virzì scrisse una bella replica al giornale presso il quale lavoravo. Era una mezza smentita, pacata ed elegante. Ricordo ancora il passaggio più divertente: “Scusate, ma di quale Cesare dovrei essere Bruto?”.
Ricordo – forse era il 1999, o forse il 2000 – un suo bell’intervento a Sala d’Ercole. Si parlava di sali potassici. O meglio, del ruolo della Germania – che ancora non era la ‘Grande Germania’ di oggi, ringalluzzita dall’euro e di nuovo dominante sull’Europa – ma era già forte. Era la Germania che impediva alla Sicilia di sfruttare i propri sali potassici.
In quell’intervento in Aula – che è ancora attuale – l’onorevole Guido Virzì faceva i nomi e i cognomi delle società austriache che impedivano alla Sicilia di utilizzare le miniere di Sali potassici. Sono passati quindici anni e non è cambiato nulla!
Se non ricordo male, Guido Virzì è stato parlamentare dell’Ars per due legislature.
Dopo la sua uscita da Sala d’Ercole l’ho visto poco. So che era un esponente di spicco di quella corrente della destra che si chiamava “Destra sociale”. Che in Sicilia aveva come leader Nello Musumeci.
Quest’ultimo non era molto ben visto dall’allora leader nazionale, Gianfranco Fini, che non perdonava a Musumeci di prendere più voti di lui in Sicilia alle elezioni europee. Da qui l’ostracismo di Fini e dei suoi ‘pretoriani’ siciliani verso Musumeci.
Virzì, da quel poco che capivo, veniva annoverato nell’area di Musumeci. Anche se, in verità, il personaggio non era facilmente catalogabile.
Mio padre non la pensava come me. Mi diceva: “Ma quale Musumeci! Tutti questi ragazzi, da Nino Lo Presti a Guido Virzì sono tutte creature di Guido Lo Porto. Se non ci fosse stato Lo Porto non sarebbero mai diventati parlamentari!”.
Aveva ragione? Non lo so. Del resto, quello della destra era un mondo molto lontano da noi. Ma c’era grande rispetto, anche se la pensavamo in modo diverso.
Guido Virzì – questo lo posso affermare senza tema di smentite – era una persona corretta e per bene. Spigolosissimo, ma intellettualmente onesto. Lo ricorderemo con grande simpatia.
Non abbiamo trovato una foto di Guido. In prima pagina ne trovare una un po’ datata: Guido Virzì dovrebbe essere il primo a destra.