Domani a Bagheria festa in onore della Bandiera siciliana

Grande festa domani a Bagheria, a pochi chilometri da Palermo, per il  732° anniversario della bandiera Siciliana, tra le più antiche al mondo.

La sua nascita si colloca ai tempi della Rivoluzione del Vespro, la cui scintilla esplose il lunedì 30 marzo dopo Pasqua dell’anno 1282; il 3 Aprile 1282, venne stipulato il patto d’alleanza fra i palermitani e i corleonesi, per combattere contro il comune nemico angioino; e nello stesso giorno, con rogito del notaio Benedetto da Palermo, nacque il vessillo dei siciliani liberi, unendo i colori delle due città.

Un anniversario, quello di domani, che Bagheria non vuole passi inosservato.

In programma una sfilata di cavalli e la consegna  della pergamena, rilasciata direttamente dal  Congresso degli Stati Uniti d’America, agli eredi di un eroe Siciliano che, durante le operazioni belliche della II guerra mondiale, salvò da sicura morte,  15 soldati Americani.

Questo il Programma:

1. ore 17:00. Arrivo a Bagheria, presso lo spiazzale antistante lo stadio comunale, di nr. 9 cavalli, bardati a festa, montati da altrettanti cavalieri;

2. a seguire, alle ore 17:30 sfilata che, partendo dal tratto di via D. D’Amico, porterà cavalli e cavalieri “condotti al passo”, attraverso Corso Umberto I, a raggiungere la parte finale dell’isola pedonale, prospiciente piazza “Chiesa Madre”;

3. sul posto, alle ore 18:00, si incontreranno con la Bandiera Siciliana, verso la quale, comandati dai cavalieri, effettueranno manovre equestri volte al riverente omaggio “inchinandosi sul posto” verso di essa;

4. sul sagrato della “Chiesa Madre”, oltre al saluto di “cavalli e cavalieri,” verrà effettuata la premiazione, con consegna dell’originale della pergamena, rilasciata direttamente dal supremo “Congresso degli Stati Uniti d’America”, agli eredi di un eroe Siciliano il quale, durante le operazioni belliche relative alla II guerra mondiale, salvò da sicura morte, ben 15 soldati Americani. Oltre all’unicità ed eccezionalità del riconoscimento, qualcuno ha avuto modo di notare, amaramente, che se l’eroe in questione fosse stato di origini diverse da quelle Siciliane la notizia avrebbe avuto ben altro risalto a carattere nazionale.

Sicilia, alle radici della libertà

 


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