Tragedia della disoccupazione nel messinese. A Scaletta Zanclea, un operaio di 56 anni si e’ tolto la vita perche’ depresso dopo aver perso da mesi il lavoro. L’uomo e’ stato ritrovato  impiccato ad un tubo di sostegno di un pergolato.

Secondo quanto riportano le agenzie di stampa,  piu’ volte si era confidato con gli amici dichiarando  la sua frustrazione  anche contro l’inerzia della politica. Nel biglietto che ha lasciato ai familiari ha scritto di essere disperato e ha chiesto scusa per le sofferenze che avrebbe fatto patire loro.

Ieri il 56enne aveva appuntamento con un amico che non vedendolo arrivare e’ andato a trovarlo nella abitazione di campagna. Arrivato lì, la macabra sorpresa.  Per i militari dell’Arma, che indagano sul caso, si tratta senza ombra di dubbio di un suicidio.

Non è il primo caso a Messina. Proprio l’anno scorso, proprio in questo periodo,  un piccolo imprenditore si e’ ucciso lanciandosi da un viadotto lungo la tangenziale A20 Messina-Palermo. L’uomo di 45 anni, proprietario di una pizzeria nel centro della città dello Stretto, non riusciva a pagare più i suoi debiti, e non ha visto altra soluzione se non quella di farla finita.

Lo scorso Dicembre, invece, a Palermo, il caso di un operaio edile disoccupato, che ha preferito il suicidio ad una vita di stenti e lo stesso era avvenuto a Catania qualche mese prima. E ancora prima, a Febbraio, sempre dell’anno scorso,  lo straziante caso, a Trapani,  di Giuseppe Burgarella, che nel suo biglietto d’addio aveva scritto: “L’articolo 1 dice che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Perché lo Stato non mi aiuta a trovarlo?”

Casi drammatici di una lunghissima lista di  vittime delle politiche dell’austerità che hanno fatto diminuire l’occupazione e aumentare le tasse gettando la gente nella disperazione.

Disoccupato suicida a Trapani: “Perché lo Stato non mi aiuta?”