Un’altra brutta storia di baby-prostitute

QUELLO CHE SUCCEDE IN ITALIA SEMBRA INCREDIBILE: RAGAZZINE MONORERNNI DISPOSTE A TUTTO PER DI AVERE QUALCHE SOLDO IN TASCA

di Viviana Di Lorenzo

Senza ombra di dubbio, oggi alcune ragazze quattordicenni o quindicenni, dimostrano più anni rispetto a quelli reali, aiutate da un eccessivo uso del make-up e da un modo di vestire e di porsi ben diverso rispetto a quelli di qualche anno fa. Si cresce molto più in fretta e l’adolescenza sembra arrivare prima, con conseguenze a volte problematiche, che sfociano in situazioni devianti, come per quei casi di baby-prostituzione.

Qualche mese fa ha fatto scalpore la notizia di un giro di prostituzione, gestito a Roma, che vedeva come protagoniste due giovani di 15 e 14 anni. Ciò che ha sconvolto la coscienza sociale è stato scoprire che una delle due madri organizzava gli incontri, nei quali si faceva anche uso di cocaina. Le adolescenti incontravano uomini adulti, a loro volta genitori e ricevevano 400 o anche 600 euro per ogni appuntamento.

È stato detto, che una delle ragazzine aveva spinto l’altra ad iniziare tale attività, visti i notevoli guadagni e la facilità con la quale si ottenevano tanti soldi. Tale notizia risulta inaccettabile, sia perché è difficile credere che delle ragazzine così giovani possano avere certi comportamenti, sia perché è impossibile pensare che una madre resti indifferente a tutto ciò e si mostri maggiormente interessata a fornire i clienti alla figlia.

Oggi, a distanza di qualche mese, viene a galla una notizia simile, che ha interessato la città di Ventimiglia. Anche questa volta, due ragazzine della stessa età si concedevano in cambio di soldi. Ai clienti chiedevano somme elevate, ma poi si accontentavano anche di pochi euro, 100, 50 e addirittura 30. Hanno dichiarato di aver iniziato, perché invogliate dalla notizia delle baby-prostitute di Roma, e hanno pensato di poter arrotondare la propria paghetta allo stesso modo. In questo caso, non circolava droga, anche loro incontravano uomini adulti, ma a differenza del primo episodio, le madri non ne erano a conoscenza. Grazie alla “sensibilità” di uno dei clienti, che si è accorto in tempo, della giovane età di una delle ragazze, la vicenda è stata denunciata alle autorità competenti.

Le ragazzine, hanno iniziato la loro attività, tramite un annuncio pubblicato su un sito di incontri; il tutto avveniva in macchina o in alcune camere d’albergo; vendevano anche proprie immagini o video hard.

Bisogna chiedersi fino a che punto osano spingersi i giovani, pur di avere dei soldi in più. Le ragazze di cui si è parlato all’inizio dell’articolo si prostituivano per acquistare abiti, trucchi o semplicemente delle ricariche per il cellulare. È difficile comprendere come sia possibile che delle giovani arrivino a vendere il proprio corpo per sciocchezze simili e senza che ci sia qualcuno ad obbligarle.

Da un lato, assistiamo a casi in cui molte donne sono costrette a prostituirsi, per conto di uomini, i quali gestiscono affari di droga e criminalità; dall’altro, non dobbiamo permettere che ci siano ragazzine che per loro volontà intraprendano questa strada. Soprattutto è impensabile che ciò venga fatto perché spinte dalla voglia di emulare episodi simili di altre coetanee, come se non si capissero bene gli effetti devastanti di una simile esperienza e la gravità di tali episodi, senza parlare del fatto che, in situazioni del genere si rischia anche la vita.

Occorre riflettere sulla direzione in cui sta andando la società, quale valore abbia, oggi l’educazione impartita dai genitori e dalla scuola, agli occhi degli adolescenti. I valori rischiano di scomparire, per lasciare il posto a leggerezza, immaturità e avidità. Possiamo semplicemente sperare, che i giovani maturino un senso di dignità e di amor proprio tale da condurli in una vita decorosa e che gli adulti abbiano la forza di accettare gli errori (a volte gravi come in questo caso), dei propri figli e abbiano il coraggio di domandarsi dove e se, hanno sbagliato qualcosa.

Viviana Di Lorenzo

 


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