Dopo lo scoop delle Iene, che aspettiamo a tamponare anche i prof delluniversità di Catania? No, ripensandoci bene, meglio di no! Adesso vi spieghiamo perché...
Il tampone accademico
Ancora sghignazzano le Iene per lo scherzetto che hanno combinato al mondo parlamentare qualche giorno fa. Beh, ci riferiamo, ovviamente, a quella storia del tampone anti-tossicodipendenza e di tutta la conseguente baraonda che si è scatenata tra aule parlamentari, studi televisivi e redazioni di giornali. Per non parlare dei bar: E giusto che chi ci rappresenta debba essere dopato?, Si sarà drogato coi nostri soldi?, Ho dato il voto a un malato? E via, con una insopportabile gamma di domande talmente buoniste da disgustare anche il miglior stinco di santo. Allora, visto che il pentolone è stato scoperchiato, dato che il vaso di Pandora è stato privato della sua protezione, che si istituiscano esami delle urine in tutti gli uffici. Che ci sia il sorteggio antidoping anche alle poste o in banca!
Oppure e ciò potrebbe costituire una terribile prova perché non sottoporre al tampone tutti i docenti dellUniversità di Catania? E se poi si scopre che stimati giuristi, importanti economisti, chirurghi di fama, insospettabili cultori di discipline filologiche e storiche coltivano segretamente qualche vizietto? E perché non testare anche il personale amministrativo? Vedremo cosa galleggia nel sangue di qualche segretario di dipartimento, e cosa ha combinato la scorsa notte il tecnico di laboratorio. Attenzione, dunque, cari professori! Noi di Step1 potremmo decidere di vestirci in giacca e cravatta e spuntare, muniti di tampone, allorario di ricevimento per testare la vostra integrità morale.
Certo, se poi si trova qualcosa che non va, saranno cavoli amari. Come si fa dire a uno studente: Ehi, guarda che il prof di analisi matematica si è fatto una canna!, il terribile prof di procedura civile è chiarissimo perché adora la neve. Già, come fai? Perché si perderebbe il gusto della contestazione, non si potrebbe più dire: ah, quei vecchi bacucchi dei professori, o ancora: quella là non si è mai lasciata andare una sola volta nella vita, oppure: che palle! ma ce lhanno almeno una debolezza, questi?!?. No, davvero, cadrebbe tutto: le occupazioni, gli scioperi, le autogestioni. Non ci sarebbe più neppure la possibilità di tornarsene a casa, dopo un 18 nel libretto, dicendo per giustificarsi: Mamma, quel prof è un extraterreste: non capisce proprio un tubo dei giovani, i loro problemi, le loro difficoltà.
Allora forse è meglio astenersi dal test ai professori. Per non avere sorprese, per non turbare lequilibrio – già così precario – tra le generazioni, per non prenderci un dispiacere. Piuttosto, forse, sarebbe meglio tamponare i redattori di Step1, quelli della aula 24, quelli che rosicchiano notizie qua e la… quelli che ci provano, va.
Ma avete visto che facce che hanno?