Dagli editori del corrire della sera un'altra prova di 'grande rispetto' per la liberta' di stampa
Rcs silura il giornalista più scomodo di Spagna: via il direttore di El Mundo
DAGLI EDITORI DEL CORRIRE DELLA SERA UN’ALTRA PROVA DI ‘GRANDE RISPETTO’ PER LA LIBERTA’ DI STAMPA
Arriva l’Italia in soccorso dell’establishment spagnolo che da anni cerca di ‘fare fuori’ uno dei giornalisti più scomodi di Madrid. Parliamo di Pedro Ramirez, fondatore e direttore di El Mundo, professionista sgradito sia ai socialisti di Gonzales che ai conservatori di Rajoy.
La politica iberica ha dovuto affidarsi ai vertici del gruppo editoriale Rcs, lo stesso che in Italia pubblica il Corriere della Sera, per zittire il giornalista. L’amministratore delegato Pietro Scott Jovane, ha dato il via libera alla sua uscita di scena.
Un regalo al governo iberico che così darà il via libera alla cessione della filiale Unidad Editorial, editore di El Mundo. “Un passaggio importante per Rcs- scrive il Fatto quotidiano- dal momento che per la controllata spagnola, che ha provocato il collasso dei conti delleditore del Corsera, cè già un potenziale compratore: un fondo dinvestimento costituito in buona parte da capitali spagnoli.
Un goal altrettanto importante quello che ha ottenuto Mariano Rajoy per il quale Ramirez era un problema non da poco, visto che le inchieste pubblicate nei mesi scorsi da El Mundo sulla corruzione allinterno del Partito Popolare avevano gettato unombra anche sul premier spagnolo sospettato di aver incassato stipendi in nero per anni grazie al finanziamento arrivato da grandi gruppi del mattone”.
La stampa iberica, sostiene che, a chiedere la testa del direttore ai vertici di Rcs, è stato lo stesso Rajoy approfittando del suo ultimo viaggio istituzionale a Roma nel corso del quale avrebbe incontrato i vertici delleditrice italiana per far passare un messaggio: la disponibilità di Madrid a dare il via libera al passaggio di Unidad Editorial a un fondo interessato però a un giornale meno aggressivo.
Senza Ramirez, insomma.
Tra le sue inchieste più note, quella sui rapporti fra il Gruppo Antiterrorismo di Liberazione (GAL), gli squadroni della morte degli anni 80 che assassinarono alcuni esponenti dei separatisti baschi Eta, e il governo socialista di Felipe Gonzàles.
Inchiesta cui seguì una aggressiva campagna contro Ramirez: la pubblicazione di immagini della sua vita privata e delle sue performance sessuali. Un tentativo di screditarlo che culminò in una inchiesta della magistratura e una condanna di cinque persone per violazione della privacy fra cui Ángel Patón, ex segretario personale Gonzàles.
Nello stesso anno, il 1997, Ramirez viene anche nominato, presidente della Commissione per la libertà di stampa della World Association.
Ora, grazie a Rcs, Ramirez è all’angolo. Ha incassato una liquidazione fra i 15 e i 20 milioni ma, non potrà per contratto fondare una testata alternativa a El Mundo per i prossimi due o tre anni.