Royalties petrolifere: ‘regalo’ ai petrolieri e tasse per i siciliani

LA LUNGA E ‘FECONDA’ TRADIZIONE DEGLI ‘ASCARI’ SICILIANI – DELLA QUALE GIA’ DA TEMPO FA PARTE IL PRESIDENTE CROCETTA – SI ‘ARRICCHISCE’ CON LA PRESENZA ‘FATTIVA’ DEL PD…

“La maggioranza svende il territorio alle grandi imprese di estrazione petrolifera”.
Così commentano indignati i deputati del Movimento 5 Stelle all’Ars, a seguito della decisione presa in aula che prevede la riduzione dal 20 al 13 percento dell’aliquota che ciascun titolare di concessione di idrocarburi liquidi e gassosi è tenuta a corrispondere, senza sapere, nemmeno, a quanto ammonteranno le entrate.
“Una vergogna, come sempre – affermano i deputati 5 Stelle Ciaccio, Foti, La Rocca (foto a sinistra), Zafarana, ai quali si aggiunge la voce del deputato Pdl-Ncd Vincenzo Vinciullo – la maggioranza ha deciso a spese dei siciliani, cedendo a pressioni politiche esterne riduce l’introito dovuto alla Regione ed ai Comuni ed aumenta, come ad esempio nel comma successivo, le tasse sullo start up delle imprese. Della serie, regali per le multinazionali e tasse per i siciliani”.

“E’ davvero incredibile – si legge sempre nel comunicato – come non si pensi a tutelare l’ambiente, visto che le royalties non sono altro che una compensazione per gli enormi danni ambientali causati dalle compagnie petrolifere, seppure effimere, considerato che le stesse vengono spese per fini ricreativi e ludici dagli amministratori locali garantendo agli stessi clientelismo e propaganda elettorale permanente”.
“Hanno vinto la battaglia ma non la guerra – conclude la deputata 5 Stelle Angela Foti – rilanceremo la problematica e terremo i riflettori accesi sulla questione. Le proposte del Movimento 5 Stelle, nelle more di una riforma che abolisca definitivamente le royalties, come accade già nel Nord Europa, sono quelle di istituire direttamente una tassazione sul fatturato e riformare l’intero sistema autorizzativo dei pozzi, confrontandoci con la volontà di tutti i siciliani”.
“Loro non si arrenderanno mai, noi neppure. Gli conviene?” B.G.

Sulla vicenda interviene anche il vice presidente dell’Ars, Antonio Venturino (foto a destra). “La diminuzione delle royalties con provvedimento governativo – dice Venturino – non prevede nessuna forma di compensazione per il territorio in termini di infrastrutturazione e bonifica delle aree interessate agli insediamenti petroliferi, almeno in questa fase. Una condizione inaccettabile. Ecco perché avevamo si proposto l’abbassamento delle royalties al 10% con un sub-emendamento che prevedeva, però, l’obbligatorietà per le società petrolifere di applicare importanti misure di compensazione e bonifica ambientale e la costruzione di infrastrutture primarie come strade, porti oltre che l’abbassamento del prezzo dei carburanti alla pompa, anche ad 80 centesimi litro per il gasolio o 1 euro litro per la benzina per gli impianti dell’Isola, altro che regalo…”.
Venturino ha firmato insieme ai parlamentati Pippo Gianni, Michele Cimino, Alice Anselmo e a Salvatore Lo Giudice un sub emendamento all’articolo 5 comma 2 della legge di stabilità regionale che voleva superare il balletto delle aliquote stabilendo un tetto che avesse una reale ricaduta positiva per i cittadini. L’introito che la Regione siciliana trae delle royalties petrolifere è per legge pari al 7,5%.
“Il danno che la Sicilia subisce in termini ambientali è notevole e permanente – dichiara Pippo Gianni (foto a sinistra)– ed aspettare che le energie alternative sostituiscano in toto l’utilizzo del petrolio richiede purtroppo dei tempi ancora lunghi, ecco perché proponevamo che le compagnie petrolifere pagassero oggi con risorse proprie i danni ambientali. Con una semplice misura – aggiunge Gianni – avremmo potuto attutire l’inquinamento ambientale, il tasso di disoccupazione ed avremmo generato economia dato l’abbassamento del prezzo dei carburanti”.

“Si tratta di misure – conclude Venturino- che sono volutamente travisate da alcuni deputati, e si prestano a facili strumentalizzazioni animate dalla volontà di fare disinformazione”.

Nota a margine
Non riusciamo a comprendere la posizione dell’onorevole Venturino. La sua la proposta e quella degli onorevoli Pippo Gianni, Michele Cimino, Alice Anselmo e a Salvatore Lo Giudice è stata approvata dall’Aula? Così non sembra: e lo afferma anche l’onorevole Gianni. Se fosse passata ci sarebbero state ricadute positive per la Sicilia. Ma, se non abbiamo capito male, è passata la ‘proposta’ dei petrolieri e di Confindustria. Ai danni della Sicilia.
Detto questo, aspettiamo con ansia la dichiarazione del capogruppo del PD, onorevole Baldo Gucciardi, il neo-ascaro della situazione…
Che dirà il nostro Baldo questa volta?

(Foto di prima pagina tratta da antonioriccipv.com)


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