Lo prevede un a proposta di legge. Obiettivo: far guadagnare un sacco di soldi alle multinazionali delle sementi. E imporre a tutti gli stessi prodotti. Altri divieti per i cittadini e altra burocrazia e nuove tasse per gli agricoltori
Ortaggi nel tuo giardino e nelle terrazze di casa? L’Unione europea li vuole proibire
LO PREVEDE UN A PROPOSTA DI LEGGE. OBIETTIVO: FAR GUADAGNARE UN SACCO DI SOLDI ALLE MULTINAZIONALI DELLE SEMENTI. E IMPORRE A TUTTI GLI STESSI PRODOTTI. ALTRI DIVIETI PER I CITTADINI E ALTRA BUROCRAZIA E NUOVE TASSE PER GLI AGRICOLTORI
Ortaggi nel giardino o nelle terrazze di casa? Questo si può fare in un Paese libero, non certo nell’area dell’euro-tedesco. La Commissione europea ha già pronta una proposta per eliminare anche la possibilità di coltivare frutta e ortaggi in casa. La scusa? Non si potranno coltivare, riprodurre o commerciare semi di ortaggi che non siano stati analizzati, approvati e accettati dalla nuova Agenzia delle Varietà Vegetali europee.
Vi sembra uno scherzo? Ricredetevi. La proposta di legge si chiama Plant reproductive Material law. Un’idea per ora accolta male, visto che la ‘Grande’ Unione europea non ha ancora il completo controllo della vita dei cittadini. Insomma, per ora sono in tanti a lamentarsi. Però ci si arriverà, perché, in prospettiva, i cittadini europei dovranno contribuire ‘democraticamente’ a fare arricchire i grandi produttori di sementi.
A riportare la ‘novità’ che l’Unione europea si appresta a ‘comminare’ ai cittadini è l’associazione Libre, che la riprende da Mike Adams, Health Ranger Editor di NaturalNews.com.
“Se un contadino della domenica – scrive Libe – coltiverà nel suo giardino piante con semi non regolamentari, in base a questa legge, potrebbe essere condannato come criminale.
Gli attuali ‘Padroni’ dell’Unione europea sono forti, potenti e prepotenti. Ma, per fortuna, non tutti hanno ancora portato il proprio cervello all’ammasso. Dice Ben Gabel del Real Seed Catalogue, che con questa manovra si punta a “stroncare i produttori di varietà regionali, i coltivatori biologici e gli agricoltori che operano su piccola scala”.
“Come qualcuno potrà sospettare – aggiunge Mike Adams su Natural News – questa mossa è la ‘soluzione finale’ delle multinazionali dei semi, che da tempo hanno tra i loro obiettivi il dominio completo di tutti i semi e di tutte le coltivazioni sul pianeta”. Se questa nuova normativa verrà approvata la maggior parte delle sementi tradizionali saranno fuorilegge. Insomma conservare i semi di un raccolto per la successiva semina diventerà un atto criminale. Aggiunge Gabel: “Questa legge ucciderebbe completamente qualsiasi sviluppo degli orti nel giardino di casa in tutta la comunità europea”, per avvantaggiare i grandi monopoli sementieri.
Si profila una nuova burocrazia di ‘eurocrati’ il cui compito diventerebbe quello di far scomparire le sementi prodotte dagli agricoltori nei propri piccoli appezzamenti. Di fatto, toglierebbe ai contadini la libertà di coltivare ciò che vogliono.
“Inoltre – aggiunge Gabel con un vaticinio inquietante- è molto preoccupante che si siano dati poteri di regolamentare licenze per tutte le specie di piante di qualsiasi tipo e per sempre, non solo di piante dellorto, ma anche di erbe, muschi, fiori, qualsiasi cosa”.
“Tutti i governi sono ovviamente entusiasti dellidea di registrare tutto e tutti – conclude Adams -. Tanto più che i piccoli coltivatori dovranno anche pagare una tassa per la burocrazia europea per registrare i semi”.