Anche per il Governo Crocetta si avvicina il giorno del giudizio

GIA’ COMINCIANO LE MANIFESTAZIONI DI PIAZZA. DA OGGI A DICEMBRE SARA’ UN CRESCENDO ROSSINIANO. IL FALLIMENTO DI CGIL, CISL E UIL DELLA SICILIA. IL RIBALTONE DI ALFANO, SCHIFANI, CASTIGLIONE E FIRRARELLO. L’INGENUITA’ DI ANTONIO INGROIA CHE E’ ANDATO A MESCOLARSI CON QUESTI DIAVOLI

Nell’editoriale di domenica abbiamo parlato di un Paese – il nostro – che, forse, si va svegliando. A grandi passi si avvicina il 9 dicembre, giorno in cui i Forconi di tutt’Italia scenderanno in piazza per dire basta a un’Unione europea della Finanza speculativa e delle banche, ma anche un ‘No’ a Equitalia e al Governo Letta-Alfano-Bilderberg.

Detto questo, il giorno del giudizio si avvicina anche per il Governo regionale di Rosario Crocetta. Non sarà, a nostro avviso, il dossier sugli appalti del Comune di Gela – con il corollario di incendi ‘casuali’ – a far cadere questo Governo regionale dannoso e inutile. A spazzarlo via sarà la questione sociale che, piano piano, sta esplodendo in Sicilia.

Già stamattina vanno in scena le prime avvisaglie di quello che sta per succedere. E’ già esplosa la protesta – a nostro avviso con notevole ritardo – dei Laboratori di analisi colpiti dai tagli. C’è la minaccia di circa 7 mila licenziamenti.

Un ‘buon’ viatico per il Governo regionale, che taglia i soldi ai Laboratori di analisi per risparmiare, ma aveva già quasi consegnato, a ‘umma ‘umma – con tanto di delibera di Giunta e di contratto firmato – 50 nuovi posti letto e 10 milioni di euro all’anno al gruppo privato Humanitas. Serviva a questo il taglio delle risorse ai Laboratori di analisi? Togliere il pane a 7 mila persone per fare ingozzare di soldi un unico centro privato ‘amico’?

Domani mattina, in piazza, dopo mesi di tentennamenti, scendono i lavoratori della formazione professionale rappresentati da quelle organizzazioni sindacali che non possono certo essere accusate di aver fatto la guerra a questo Governo regionale.

In questi mesi o Snals Confsal e, soprattutto, l’Associazione lavoratori liberi della Formazione professionale (ne parliamo in altra parte del giornale) hanno retto il gioco di questo Governo. Nella speranza, poi risultata illusoria, di ottenere qualcosa.

Per tutta risposta, infatti, il Governo, alla fine, si è accordato con i vertici di Cgil, Cisl e Uil sulla pelle dei lavoratori del settore, ancora una volta gabbati.

Il finale di questa vertenza non era difficile da pronosticare, conoscendo queste tre organizzazioni sindacali. Cgil, Cisl e Uil, in Sicilia, oltre che consociative fino al midollo (tranne rare eccezioni, per lo più personali), hanno sempre calato le ‘corna’ ai potenti di turno.

L’hanno fatto con la vertenza del Banco di Sicilia. E, negli ultimi due anni, hanno replicato nella recita molto oscena sulla chiusura dello stabilimento Fiat di Termini Imerese.

Ieri – ad esempio – grazie alle carte forniteci dal capogruppo del Movimento 5 Stelle all’Ars, Giancarlo Cancellieri, abbiamo pure scoperto che il Forum per l’acqua pubblica – del quale la Cgil siciliana fa parte – si è giocato, insieme con il PD, il disegno di legge d’iniziativa popolare sull’acqua pubblica.

Questi signori del sindacalismo classico hanno la faccia come il culo. Pensano di essere i più intelligenti di tutti. Da mesi fingono di attaccare il Governo Crocetta, ma sottobanco gli reggono il gioco.

Anche la manifestazione di sabato scorso, organizzata dalla Cisl, è stata farsesca. Con la ‘straordinaria’ partecipazione di Confindustria Sicilia. Una manifestazione di protesta contro l’immobilismo di un Governo fatta assieme a Confindustria Sicilia che di questo Governo è parte integrante. Appunto, una farsa.

Il tutto per far sapere ai 24 mila precari degli enti locali che i soldi ci sono, che il loro contratto verrà rinnovato. Tutto sulla parola. Senza ‘carte’. Visto che la ‘bozza’ del Bilancio regionale 2014 non si è ancora materializzata.

Nuove improbabili promesse nella speranza che i 24 mila precari degli enti locali siciliani, il 9 dicembre, non si uniscano alla protesta dei Forconi.

Continuate così, continuate a giocarvi lavoratori e valori. Senza ritegno. Continuate ad appoggiare il Governo Letta-Alfano-Bildergerg. Continuate a reggere il filo agli affari dei ‘Professionisti dell’Antimafia’ del Governo Crocetta.

La nostra impressione è che, questa volta, il gioco trasformista di Cgil, Cisl e Uil della Sicilia non riuscirà. Noi conosciamo i numeri del Bilancio regionale: e sappiamo dove andrà a parare la Regione non tra un anno, ma tra due-tre mesi.

E se proprio la dobbiamo dire tutta, siamo rimasti basiti nel vedere Antonio Ingroia, una persona per bene, mescolarsi con i ‘prestigiatori del nulla’ di questo Governo regionale.

Ma cosa sa, Ingroia, di Sicilia e Servizi? E cosa sa di Sicilia e Servizi Venture? Vorremmo capire perché si è andato a infilare in questa storia, mettendo la sua faccia assieme a quella di Crocetta, del senatore Giuseppe Lumia, di Antonello Montante e di Giuseppe Catanzaro.

Giusto che con questi personaggi siano passati Angelino Alfano, Pino Firrarello, Giuseppe Castiglione, Renato Schifani e compagnia bella. Ma questi sono con Crocetta fin dall’inizio. Fanno parte di questo Governo regionale da quando tale Governo esiste. Alfano e compagni, il ribaltone, l’hanno fatto un anno fa.

Ma lei, dottore Ingroia, che c’entra con tutti questi personaggi? Vuole fare la nuova Sinistra con Crocetta e Lumia alleati di Alfano e Schifani?

Visto che la stimiamo – e che la consideriamo politicamente un po’ ingenuo – le diciamo, tanto per cominciare, che la sua nomina, ieri, non era ancora stata ufficializzata all’Ars. E che, secondo noi, non solo l’hanno tirata dalla loro parte, ma le vogliono pure fare prendere il fuoco con le mani.


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