La ‘fiducia’ alla ministra Cancellieri: il cinismo e lo squallore stalinista del PD

NON E’ VERO CHE EPIFANI, RENZI E CIVATI VOLEVANO MANDARE A CASA L’AMICA DI FAMIGLIA DEI LIGRESTI. HANNO SOLO CERCATO DI SALVARE LA FACCIA CON I PROPRI ELETTORI. QUESTO PARTITO SI SALVA SOLO PERCHE’ ELIMINA FISICAMENTE TUTTI GLI AVVERSARI. E ORA PROVERA’ A ELIMINARE ANCHE IL MOVIMENTO 5 STELLE

Il Parlamento nazionale, com’è noto, ha respinto la mozione di sfiducia che avrebbe mandato la signora Anna Maria Cancellieri nell’unico luogo dove dovrebbe stare una persona come lei: a casa. La mozione è stata presentata dal Movimento 5 Stelle. Ed è stata respinta con 405 no, 154 sì e 3 astenuti.

Hanno votato a favore della mozione di sfiducia i promotori – cioè i parlamentari grillini – e gli esponenti di Sel, Lega Nord, Fratelli d’Italia e qualche parlamentare sparso di Forza Italia.

Contro la mozione – dunque in favore della ministra amica della famiglia Ligresti – ha votato la maggioranza politica delle larghe intese: il PD, il Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, Forza Italia, Udc e Scelta Civica.

La ministra Cancellieri non è accusata di una fesseria. Tutt’altro. Ha raccomandato, com’è noto, la figlia di Ligresti per farla uscire dal carcere. La donna, Giulia Ligresti, non solo è uscita dal carcere – in barba a migliaia di carcerati come lei che, non avendo le sue raccomandazioni, restano in cella – ma qualche giorno dopo era nella sua città – Milano – a fare shopping, immortalata dai paparazzi del settimanale Oggi.

Bene. Davanti a fatti così gravi, dopo settimane di dibattito, il PD sembrava quasi diventato un Partito politico serio.

Il segretario nazionale, Guglielmo Epifani, manifestava tutto il suo dissenso verso la ministra Cancellieri. Civati (foto a destra, tratta da ilfattoquotidiano.it), qualche giorno fa, annunciava la presentazione di una seconda mozione di sfiducia alla ministra targata PD. Renzi lasciava intendere che i suoi avrebbero votato sì alla mozione di sfiducia per mandare a casa l’amica della famiglia Ligresti.

Alla fine, però, tutto il PD ha votato contro la mozione di sfiducia. Obbedendo a un ordine di Letta. Che pensare?

Forse Letta, in quanto esponente di spicco della setta di Bilderberg, è così potente da imporre la propria posizione a tutto il PD? O forse le posizioni di Renzi e Civati sono state solo sceneggiate?

Noi propendiamo per la seconda tesi. Né Renzi, né Civati – né tanto meno Epifani – hanno mai avuto l’intenzione di mandare a casa la signora Cancellieri. Tant’è vero che i renziani hanno votato compatti in sostegno della ministra. Mentre Civati non ha mai presentato la seconda mozione di sfiducia.

In realtà, il PD è un Partito stalinista. Renzi e Civati – e in parte anche Epifani – hanno solo finto di essere contro la ministra Cancelleri. Ma sapevano fin dall’inizio che l’avrebbero sostenuta. Hanno recitato la parte per gabbare gli elettori della sinistra.

Siccome salvare questa signora è veramente un atto politico e parlamentare squallido e indecente, hanno cercato di far credere ai propri elettori la seguente tesi: noi ci inchiniamo ai doveri di Partito, ma siamo diversi. Una finzione scenica, squallida almeno quanto la vicenda della ministra Cancellieri, se non di più.

Il vero problema della sinistra italiana è che, ormai, gli elettori di questa parte politica sono dei veri e propri ‘prigionieri politici’.

Fateci caso: più aumenta lo squallore di questo Partito – e aumenta di giorno in giorno tra Governo Letta-Alfano-Bilderberg, tasse, Tarsu, Imu, difesa dell’Unione europea ormai pessima e antidemocratica, difesa dell’euro-moneta-disastro – più procede l’eliminazione fisica degli avversari.

E’ di questi giorni l’agguato scattato con la precisione di un’equazione chimica contro Nicki Vendola. Ingenuo, forse un po’ superficiale, il leader di Sel non immaginava certo di avere il telefono sotto controllo.

Da tempo Vendola aveva cominciato a prendere le distanze dal PD. I sondaggi lo davano in crescita. Si è anche schierato in favore della mozione di sfiducia alla ministra Cancellieri. Poi, qualche giorno fa, improvvisamente, è esploso il ‘caso Vendola’.

Nulla contro i giornali che fanno il proprio mestiere: dare le notizie quando ci sono. Però è un fatto che anche Vendola, leader di un partito alla sinistra del PD, oggi è in grande difficoltà. Un caso?

Fateci caso: la continua eliminazione dei Partiti che stanno alla sinistra del PD – o che sono comunque alternativi al PD – finisce col consentire a questo Partito di dare vita al Governo Letta-Alfano-Bilderberg, di tenere in piedi lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena senza subire conseguenze (per molto meno la Sicilia ha perso Banco di Sicilia e Sicilcassa), di governare per quattro anni in Sicilia con un presidente della Regione inquisito per mafia. Tanto, in assenza di alternative, chi deve votare l’elettorato di sinistra?

Sarà un caso, ma notiamo una strana assonanza tra il fascismo che ormai imperversa in Europa e lo ‘spirito’ del PD. Forse il PD non è un Partito ‘europeista’?

Ora l’obiettivo del PD è il Movimento 5 Stelle. Che, pur tra scivoloni e contraddizioni, è comunque un’alternativa allo squallore e al cinismo del PD.

Tra poco toccherà anche a Grillo e compagni?


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