Nella sostanziale latitanza di cgil, cisl e uil, troppo impegnati in 'lecchinaggi' governativi, la parola passa agli autonomi
Chi difende i lavoratori Gesip, i precari Asu, gli ex Pip, ax art. 23, gli studenti, i lavoratori della formazione e gli operatori del 118?
NELLA SOSTANZIALE LATITANZA DI CGIL, CISL E UIL, TROPPO IMPEGNATI IN ‘LECCHINAGGI’ GOVERNATIVI, LA PAROLA PASSA AGLI AUTONOMI
dai Cobas, CUB Confederazione e ALBA CUB, UGL, USB, Irriducibili della Formazione Professionale, ASILFOP
riceviamo e volentieri pubblichiamo
Comunicato congiunto del 15.11.13 sullincontro con il dott. Silvia Capo di Gabinetto del Presidente della Regione.
Oggi (ieri per chi legge) siamo scesi in piazza tutti insieme, precari ASU e PIP, ex art.23, GESIP e studenti, lavoratori della Formazione Professionale e Operatori del 118, per rappresentare la difficile e insostenibile condizione economica che, ormai da tempo, affligge una vastissima platea di lavoratori di ogni fascia di età.
I lavoratori della Formazione Professionale presenti hanno lamentato la distruzione della L. 24; lannullamento di fatto della circolare 10/94 e della delibera di Giunta 200 del 2013; la precarizzazione del settore con la cancellazione del Tempo Indeterminato.
I Lavoratori SEUS hanno rappresentato la forte preoccupazione per il futuro di un servizio vitale per la salute dei Siciliani.
I lavoratori ASU hanno chiesto una contrattualizzazione che li equipari ai lavoratori ex art.23
I lavoratori precari della pubblica amministrazione, ai quali scadranno i contratti, non hanno garanzie per il futuro.
Siamo stanchi delle promesse di questo governo, delle mancate riforme e delle annunciate rivoluzioni. Migliaia di lavoratori e le loro famiglia sono alla fame. Aspettano per mesi la retribuzione, spesso poche centinaia di euro. E ancora peggio viene negata loro la speranza di stabilizzazione.
Le politiche regionali attuali stanno velocemente portando la Sicilia ad una più grave recessione economica e a forti disagi sociali.
Lamentiamo il totale appiattimento di questa amministrazione verso interlocutori, che da tempo non portano le istanze reali dei lavoratori. Negando la possibilità di interloquire e confrontarsi con quelle realtà oggi numerose del sindacalismo di base e autonomo, si viola quel semplice principio democratico di ascoltare tutti. Rivendichiamo il diritto, in quanto lavoratori tra i lavoratori e non ceto sindacale, di rappresentare le istanze di una ampia e diversa platea.
Abbiamo chiesto al Capo di Gabinetto, viste le gravi difficoltà di migliaia di lavoratori, un incontro con Il Presidente Crocetta per confrontarci sulle tematiche esposte, pronti a scendere in piazza nei prossimi giorni.
Non è possibile ignorare vaste istanze di lavoratori, negare loro il diritto di rappresentanza, ignorare totalmente una sentenza della cassazione che cancella inutili privilegi.