La filcams cgil non ha potuto siglare ieri, insieme a fisascat cisl e uiltucs uil, il contratto nazionale dei dipendenti civili italiani delle basi usa presenti in italia: sigonella in sicilia, le basi camp ederle di vicenza e camp darby di pisa, la base usaf di aviano e napoli capodichino. Ma, questa volta, si legge in una nota della filcams, "non per volonta' del sindacato di corso italia, ma per un'esclusione discriminatoria che risale a parecchi anni passati, che vieta alla filcams, la possibilita' di svolgere attivita' sindacale all'interno di questi luoghi di lavoro e nega il riconoscimento della presenza del sindacato quale soggetto di rappresentanza e soggetto negoziale nelle basi".
Dipendenti basi Usa: la Cgil esclusa dagli accordi sindacali
La Filcams Cgil non ha potuto siglare ieri, insieme a Fisascat Cisl e Uiltucs Uil, il contratto nazionale dei dipendenti civili italiani delle basi Usa presenti in Italia: Sigonella in Sicilia, le Basi Camp Ederle di Vicenza e Camp Darby di Pisa, la Base Usaf di Aviano e Napoli Capodichino. Ma, questa volta, si legge in una nota della Filcams, “non per volonta’ del sindacato di corso Italia, ma per un’esclusione discriminatoria che risale a parecchi anni passati, che vieta alla Filcams, la possibilita’ di svolgere attivita’ sindacale all’interno di questi luoghi di lavoro e nega il riconoscimento della presenza del sindacato quale soggetto di rappresentanza e soggetto negoziale nelle basi”.
“Si tratta di una scelta grave poiche’ ripropone una discriminazione imposta dall’amministrazione americana che ha origini nel periodo della guerra fredda -afferma Franco Martini segretario generale della Filcams Cgil- a prescindere dai risvolti giuridici, sui quali sono attese sentenze che potrebbero chiarire i profili di legittimita’, e riteniamo che gia’ la sentenza sul caso Fiat abbia espresso un chiaro orientamento in materia di diritti sindacali, appare in tutta evidenza l’anacronismo storico e politico di una scelta dell’amministrazione Americana, soprattutto nel momento in cui le stesse confederazioni hanno avviato un percorso sulle regole della rappresentanza e rappresentativita’, quale terreno nuovo della reciproca legittimazione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori”.
Secondo Martini “un’offesa alla Costituzione Italiana, che riconosce la libertà sindacale quale diritto di tutte le lavoratrici ed i lavoratori; ed e’ per questo che anche la politica e le istituzioni sono chiamate ad intervenire. Questa situazione non è piu’ accettabile -prosegue il segretario- Fisascat Cisl e Uiltucs Uil non possono più assecondare una scelta palesemente antidemocratica e contraria alla nuova fase sindacale”.
La Filcams-Cgil chiedera’ alle altre organizzazioni sindacali di assumere un’iniziativa comune nei confronti dell’amministrazione americana per rimuovere “questa assurda discriminazione e sviluppera’ una forte iniziativa, per rappresentare tutte